Putin: «La vittoria sarà nostra come nel 1945». E si congratula con gli ucraini

Ha esortato i russi a vendicarsi e si è congratulato con gli ucraini (considerandoli come gli azeri e i bielorussi)

Putin: «La vittoria sarà nostra come nel 1945». E si congratula con gli ucraini
Domenica 8 Maggio 2022, 15:11 - Ultimo agg. 9 Maggio, 11:31
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Per Vladimir Putin bisogna combattere il nazismo di nuovo, oggi. E il nazismo oggi, per lo zar, si annida in Ucraina. Questo è il motivo, falso, con il quale Putin ha deciso di bombardare e sta bombardando l'Ucraina. La propaganda russa alza i toni in vista della parata di domani. Oggi il presidente russo ha giurato che «come nel 1945, la vittoria sarà nostra» mentre si congratulava con le nazioni ex sovietiche nel 77° anniversario della sconfitta della Germania nazista nella seconda guerra mondiale.

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«Oggi, i nostri soldati, come i loro antenati, stanno combattendo fianco a fianco per liberare la loro terra natale dalla sporcizia nazista con la fiducia che, come nel 1945, la vittoria sarà nostra», ha detto Putin, che ha inviato le truppe russe in Ucraina a febbraio. «Oggi, è nostro dovere comune impedire la rinascita del nazismo che ha causato tanta sofferenza ai popoli di diversi paesi», ha detto Putin.

Ha aggiunto di sperare che «le nuove generazioni possano essere degne della memoria dei loro padri e nonni». 

Putin ha anche fatto molteplici riferimenti non solo ai soldati ma anche ai civili sul «fronte interno... che hanno distrutto il nazismo al costo di innumerevoli sacrifici». «Purtroppo, oggi, il nazismo sta rialzando la testa ancora una volta», ha accusato Putin che ha insistito sul fatto che l'Ucraina è in preda al fascismo e rappresenta una minaccia per la Russia e per la minoranza russofona dell'est dell'Ucraina che Mosca pretende di «liberare». «Il nostro sacro dovere è di trattenere i successori ideologici di coloro che furono sconfitti» nella seconda guerra mondiale, che Mosca chiama «la grande guerra patriottica», ha detto Putin, mentre esortava i russi a «vendicarsi». Ha anche detto di augurare «a tutti gli abitanti dell'Ucraina un futuro pacifico e giusto». Lunedì, Mosca commemorerà ufficialmente la vittoria sulla Germania nazista con una gigantesca parata militare.

Sotto Putin, la Russia ha giustificato la sua offensiva in Ucraina, lanciata il 24 febbraio, come una "operazione speciale" per "smilitarizzare" e "de-nazificare" il suo vicino: l'Ucraina, appunto, una ex repubblica sovietica che ha dichiarato l'indipendenza nel 1991. 

Ucraini come azeri e bielorussi

Il presidente russo Vladimir Putin si è congratulato anche con il popolo ucraino nel messaggio che ha inviato in occasione del 77esimo anniversario della vittoria sul regime nazista. Come si legge sul sito del Cremlino, Putin si è congratulato con i cittadini di Azerbaigian, Armenia, Bielorussia, Kazakistan, Kirghizistan, Moldova, Tagikistan, Turkmenistan, Uzbekistan, Abkhazia, Ossezia meridionale, Repubblica popolare di Donetsk, Repubblica popolare di Luhansk, nonché con i popoli della Georgia e dell'Ucraina.

L'agenzia di stampa Tass spiega che «nei suoi telegrammi di congratulazioni ai capi delle Repubbliche popolari di Donetsk e Luhansk, il presidente russo ha notato che oggi i nostri militari, come i loro antenati, stanno combattendo spalla a spalla per la liberazione della loro terra natale dalla sporcizia nazista, esprimendo fiducia che, come nel 1945, la vittoria sarà nostra». 

Il messaggio agli ucraini

Questo il messaggio diffuso agli ucraini: «Mi congratulo calorosamente con voi per la nostra grande e comune festa: il Giorno della Vittoria. Settantasette anni fa, grazie al coraggio e all'eroismo dei soldati in prima linea e dei partigiani, e alla tenacia e all'altruismo dei lavoratori sul fronte interno, il fascismo, che cercava di schiavizzare l'Europa e ha causato dolore e sofferenza a decine di milioni di persone, fu schiacciato. Gli incommensurabili sacrifici fatti in nome della Vittoria comune divennero una garanzia per la nostra vita e la nostra libertà. Questa memoria non può cadere nell'oblio. Purtroppo, oggi il nazismo rialza di nuovo la testa e cerca di imporre il suo ordine barbaro e disumano. Il nostro sacro dovere è quello di impedire la rappresaglia degli eredi ideologici di coloro che furono sconfitti nella Grande Guerra Patriottica. Auguro sinceramente ai veterani ucraini della Grande Guerra Patriottica la forza dei loro cuori, buona salute e lunga vita, e a tutto il popolo dell'Ucraina un futuro pacifico e giusto».

Le date

L' 8 maggio 1945 il feldmaresciallo Keitel insieme all'ammiraglio H. von Friedeburg ed al colonnello generale H. J. A. Stumpf firma la resa incondizionata della Germania. Ecco perché l'8 maggio è la data che segna la fine della seconda guerra mondiale. Il 27 gennaio del 1945 i soldati dell'Armata Rossa varcarono i cancelli del campo nazista di Auschwitz e lo liberarono. Il 27 gennaio è il Giorno della Memoria istituito per ricordare l'Olocausto. L'inizio della guerra, invece, è datato il 1º settembre 1939 con l'invasione della Polonia da parte della Germania nazista. Appena una settimana prima, il 24 agosto 1939, il ministro degli esteri sovietico Vjačeslav Michajlovič Molotov e quello tedesco Joachim von Ribbentrop firmarono un patto di non aggressione tra le due rispettive nazioni della durata di dieci anni, il patto Molotov-Ribbentrop. Il patto prevedeva la divisione dell'Europa orientale in due sfere d'influenza. 

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