Putin, il dissidente Bondarev accusa lo Zar: «Punta sul voto italiano. Le sanzioni? Funzionano»

Il funzionario che ha condannato la guerra: Mosca sosterrà i partiti italiani contro le armi a Kiev

Putin, il dissidente Bondarev accusa lo Zar: «Punta sul voto italiano. Le sanzioni? Non funzionano»
Putin, il dissidente Bondarev accusa lo Zar: «Punta sul voto italiano. Le sanzioni? Non funzionano»
di Francesco Bechis
Giovedì 8 Settembre 2022, 00:32 - Ultimo agg. 9 Settembre, 08:15
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Vent’anni nella diplomazia russa. Tra le feluche di Vladimir Putin di cui fa parte anche Maria Zakharova, la portavoce degli Esteri che ha usato la crisi del gas per minacciare di nuovo gli italiani: «Soffrirete». Boris Bondarev era un funzionario della missione russa all’Onu, a Ginevra, ora è un dissidente. Vive nascosto da quando a maggio ha denunciato per primo la guerra in Ucraina, «mi vergogno». E oggi ha un messaggio per l’Italia in vista del voto.

Come legge l’ennesima minaccia?
«Come tutte le altre minacce di Zakharova: cucite su misura per un’audience russa. È un modo per dimostrare che è il Cremlino a condurre i giochi della crisi. E in questo caso per aprire una breccia tra Italia e Stati Uniti. Ovviamente si sopravvalutano».

Quanto contano per Putin le elezioni italiane?
«Per Putin conta vedere in carica un nuovo governo che sia meno anti-russo di quello uscente. Difficile dire se potrà realizzare le sue aspirazioni».

La caduta di Draghi è stata una buona notizia per lui?
«Non lo sappiamo con certezza. Ma raccontano che sia stata celebrata a Mosca».

Il voto di settembre peserà sulla guerra russa?
«Mosca spera che l’attuale crisi economica, l’inflazione e il caro-bollette spingano gli elettori a votare per partiti più “moderati” - a loro dire ovviamente - che fermino o almeno rallentino l’invio di armi a Kiev. Non sarei sorpreso se fosse in corso un enorme dispendio di risorse per questo obiettivo». 

Che canali usa il governo russo per influenzare l’opinione pubblica italiana?
«Partiti filo-russi e singoli politici. Soprattutto gli “utili idioti” che ripetono di fermare la guerra subito, a qualsiasi condizione. E poi propaganda, operazioni false-flag, diffamazione di politici avversari: Putin non si fa scrupoli. Infine il ricatto del gas, che è entrato in azione da un pezzo».

L’Italia è percepita come un Paese amico della Russia? Draghi ha cambiato questa percezione?
«Dubito che l’Italia sia percepita oggi come un amico. È più vicina a Mosca di altri Paesi, penso al Regno Unito, ma resta pur sempre un alleato della Nato.

Ma non dimentichiamo una massima russa».

Quale?
«Il Cremlino preferisce lavorare con le persone, non con le istituzioni, che Putin non capisce e disprezza. Di qui l’amicizia coltivata con leader politici italiani come Silvio Berlusconi. Draghi non è mai stato questo tipo di politico».

Nella coalizione di centrodestra, avanti nei sondaggi, c’è chi come la Lega propone di rivedere le sanzioni. Secondo lei funzionano?
«Le sanzioni stanno funzionando, hanno bisogno di tempo per dare i loro frutti. L’economia russa sta collassando, la disoccupazione impenna. Ci sono diversi indicatori economici chiave che in Russia rimangono classificati e non si possono ottenere. La situazione è ben lontana da quella descritta nei loro show televisivi. 

Quindi?
«Se l’Europa rimane forte e unita e resiste il potenziale dell’aggressione di Putin andrà scemando. Prima però deve essere fermato sul campo di battaglia».

Il prossimo governo italiano deve continuare a sostenere l’Ucraina?
«È l’unica opzione se non volete vedere separatisti armati dai russi in Italia nel giro di un paio di anni. Se Putin avrà la meglio in Ucraina, continuerà a destabilizzare l’Europa con ogni mezzo».

L’Italia soffre per la crisi del gas. La diversificazione è una via d’uscita dal ricatto di Mosca?
«La diversificazione è la soluzione, renderà l’Europa meno dipendente e autosufficiente in futuro. I rifornimenti e i condotti di gas hanno sempre fatto parte della diplomazia targata Putin. Era l’uncino con cui teneva appesi i leader europei, lui spera che funzioni ancora. Con quest’uomo non si può negoziare, non rispetta leggi e trattati. Non fatevi prendere in giro di nuovo».

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