Putin, il retroscena Reuters sui negoziati. «Rifiutò l'accordo di pace trovato con Kiev sulla Nato»

L'inviato Dmitry Kozaz avrebbe detto a Putin di ritenere che l'accordo che aveva concluso eliminasse la necessità di perseguire un'occupazione su larga scala. Lo zar decise di andare avanti con l'invasione

Putin, il retroscena sui negoziati: il suo uomo trovò accordo con Kiev, ma lo zar non lo accettò
Putin, il retroscena sui negoziati: il suo uomo trovò accordo con Kiev, ma lo zar non lo accettò
Simone Pierinidi Simone Pierini
Mercoledì 14 Settembre 2022, 13:44 - Ultimo agg. 19:29
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L'accordo non mantenuto di Putin alla base dell'allargamento della guerra in Ucraina su larga scala. È quanto emerge da un'esclusiva Reuters che racconta le prime fasi dell'invasione russa e i tentativi di negoziati tra le due parti. L'uomo inviato da Putin in Ucraina avrebbe trattato con accordo provvisorio con Kiev nel quale veniva soddisfatta la richiesta della Russia che il paese guidato da Zelensky rimanesse fuori dalla Nato. Al suo ritorno a Mosca, lo zar avrebbe però respinto tale accordo proseguendo la sua azione militare. A rivelarlo alla Reuters sarebbero tre fonti vicine alla leadership russa.

Putin e i negoziati con Kiev

L'inviato di origine ucraina, Dmitry Kozak, avrebbe detto a Putin di ritenere che l'accordo che aveva concluso eliminasse la necessità di perseguire un'occupazione su larga scala dell'Ucraina. Putin prima della guerra - scrive la Reuters - aveva ripetutamente affermato che la Nato e la sua infrastruttura militare si stavano avvicinando ai confini della Russia accettando nuovi membri dall'Europa orientale e che l'alleanza si stava ora preparando a portare anche l'Ucraina nella sua orbita. Il presidente russo disse pubblicamente che ciò rappresentava una minaccia esistenziale per la Russia, costringendolo a reagire.

Quando gli è stato presentato l'accordo di Kozak con le concessioni negoziate, Putin non le ha ritenute soddisfacenti decidendo di ampliare i suoi obiettivi e di voler includere l'annessione di aree del territorio ucraino. Il risultato: l'accordo è stato abbandonato.

 

Le reazioni

Alla domanda sui risultati di Reuters, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha smentito: «Non c'è alcuna relazione con la realtà. Non è mai successo niente del genere. Si tratta di informazioni assolutamente errate». Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino, ha affermato che la Russia ha usato i negoziati come una cortina fumogena per prepararsi alla sua invasione, ma non ha risposto alle domande sulla sostanza dei colloqui né ha confermato che fosse stato raggiunto un accordo preliminare. «Oggi capiamo chiaramente che la parte russa non è mai stata interessata a un accordo pacifico», ha detto Podolyak.

Due delle tre fonti sentite dalla Reuters hanno sostenuto come la spinta per finalizzare l'accordo avvenne immediatamente dopo l'invasione russa del 24 febbraio. In pochi giorni, Kozak ha creduto di avere l'accordo dell'Ucraina sui termini principali che la Russia aveva cercato e ha raccomandato a Putin di firmare. «Dopo il 24 febbraio, a Kozak è stata data carta bianca: gli hanno dato il via libera e ha ottenuto l'accordo. Lo ha portato al Cremlino ma lo zar gli ordinò di cancellarlo. Il presidente russo ha cambiato il piano». La terza fonte - che è stata informata degli eventi da persone a conoscenza delle discussioni tra Kozak e Putin - differiva sui tempi, dicendo che Kozak aveva proposto l'accordo a Putin ma che fu rifiutato poco prima dell'invasione. Tutte le fonti hanno chiesto l'anonimato per condividere informazioni interne sensibili.

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