Putin: la truffa a influencer, attori e cantanti. Volti rubati per appoggiare lo Zar sui social (incluso un rapper morto)

Esiste un vero e proprio team di manipolatori che dall'inizio dell'invasione russa in Ucraina prova ad aumentare il consenso di Mosca e del presidente in Paesi come India, Pakistan, Nigeria e Sud Africa

Putin, volti rubati per appoggiare lo Zar sui social: la truffa a influencer, attori e cantanti (incluso un rapper morto)
Putin, volti rubati per appoggiare lo Zar sui social: ​la truffa a influencer, attori e cantanti (incluso un rapper morto)
Lunedì 16 Maggio 2022, 13:36 - Ultimo agg. 17:19
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Volti rubati a star dei social, cantanti e attori, per alimentare la propaganda con falsi post in favore della guerra. Così un team di manipolatori (formato dal Cremlino?), sta spingendo il consenso in favore di Putin in Paesi come India, Pakistan, Sud Africa e Nigeria. Lo spam dei bot e degli account fake manovrati dal team, ha fatto salire in tendenza hashtag come #IStandWithPutin e #IStandWithRussia, con lo scopo di plagiare l'opinione pubblica. A dargli manforte, anche diversi profili veri, che sostengono genuinamente la guerra dello zar. 

Nicole Thorne, un'influencer australiana che su Instagram vanta 1,5 milioni di follower, ha scoperto di essere stata associata ad un account Twitter fake chiamato Preety Sharma (creato il 26 febbraio scorso, due giorni dopo l'invasione russa in Ucraina), che la descriveva come un'indiana che vive a Miami.

Sul profilo, decine di post in favore della Russia e di Putin. Contattata dalla Bbc, ha negato qualsiasi tipo di associazione. Un altro account tenta di passare per la cantante indiana Raja Gujjar. Il suo primo tweet è stato pubblicato il 24 febbraio, il primo giorno dell'invasione. E tutti i post dell'account sono retweet, forte segno che si possa trattare di un bot.

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Volti fake per sostenere la guerra

Il team formato dal Cremlino ha creato un vero e proprio network di profili falsi, rubando i volti di personaggi famosi su social come Instagram e YouTube, per usarli su altri social (specialmente Twitter) dove loro erano meno presenti. Nonostante ciò, alcune di queste persone si sono accorte del furto di identità e l'hanno denunciato. L'influencer indiana ER Yamini non ha mai twittato in vita sua: preferisce coltivare i suoi grandi fan su Instagram e YouTube. Ma all'inizio di marzo, un account Twitter usando la sua foto ha twittato: "#IStandWithPutin. True Friendship" accompagnato da un video che mostra due uomini che si abbracciano: uno rappresenta l'India, l'altro la Russia. Yamini ha fatto sapere di non sostenere né Russia né Ucraina e di non voler mandare un messaggio sbagliato ai suoi follower. «Probabilmente questi messaggi sono stati prodotti da bot, profili falsi o account compromessi, che hanno amplificato artificialmente il supporto a Putin in certi paesi», afferma Carl Miller, co-fondatore di CASM Technology, una società che scova la disinformazione online. 

Gli account twittano un misto di critiche ai paesi occidentali, esprimono solidarietà tra i cosiddetti paesi Brics (Brasile, Russia, India, Cina, Sud Africa) e offrono supporto diretto a Putin, raffigurato anche in versione super uomo. La CASM ha detto che dall'inizio della guerra ha rimosso più di 100.000 account e Twitter afferma di aver indagato e sospeso centinaia di account segnalati dalla ricerca del CASM. Tra i tanti volti rubati, anche quello di Nipsey Hussle, rapper americano morto nel 2019. L'indagine non ha portato alla possibilità di un'accusa diretta al Cremlino, ma è molto chiaro che siano nati da una matrice comune, svelata dal fatto che tutti sono stati creati nei giorni immediatamente successivi all'invasione russa.

 

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