«Oggi sarà il giorno»: lo ha detto ai suoi compagni José Angel, un ragazzo di appena 11 anni, pochi minuti prima di aprire il fuoco in una scuola privata nel nord del Messico, uccidendo una maestra e ferendo cinque compagni e un insegnante, per poi togliersi la vita. Un attacco che i media sostengono possa essere stato ispirato dai fatti della Columbine High School, negli Stati Uniti, dove nel 1999 due studenti uccisero 12 ragazzi e un insegnante, mentre le autorità messicane accusano un videogioco di aver influenzato negativamente il ragazzo.
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⚠ ÚLTIMA HORA: Alumno ingresa con arma a la escuela en Torreón, #Coahuila y dispara en contra de sus compañeros; reportan al menos tres muertos y 4 heridos. @telediariomty. pic.twitter.com/PTebryZdi1
— Víctor Martínez (@victormtzlucio) January 10, 2020
L'attacco è avvenuto nell'istituto Colegio Cervantes, nella città di Torren dello stato di Coahuila, al confine con gli Stati Uniti. Il delegato regionale della Procura generale, Maurilio Ochoa, ha affermato che lo studente aveva portato con sé a scuola due armi, una di piccolo calibro e un'altra di maggiore calibro. Durante la mattinata, il ragazzino ha chiesto il permesso di lasciare la classe per cambiarsi i pantaloni. Non vedendolo tornare, dopo 15 minuti la sua insegnante ha deciso di andare a cercarlo nell'istituto. La maestra lo ha trovato con la pistola in pugno e gli ha chiesto cosa stesse facendo, ma in risposta il ragazzo le ha sparato senza preavviso, uccidendola, per poi rivolgersi contro altri cinque compagni di classe e un insegnante di educazione fisica, che sono rimasti feriti. Infine, ha rivolto la pistola contro di sé e si è ucciso. Il sindaco di Torren, Jorge Zermeno, ha affermato che due bambini sono stati feriti gravemente nell'attacco. Per ora, si sa che il ragazzo viveva con sua nonna, ma non si sa come fosse l'ambiente familiare.
L'insegnante assassinata è stata identificata come Mara Sanz, di 50 anni.