Russia-Ucraina, domani i negoziati nella foresta bielorussa dove cambiò la storia: qui si decise la fine dell'Urss

Qui, l'8 dicembre 1991, i leader di Bielorussia, Russia e Ucraina sancirono la cessazione dell'Unione Sovietica

Russia-Ucraina, domani i negoziati nella foresta bielorussa simbolo della fine dell’Urss
Russia-Ucraina, domani i negoziati nella foresta bielorussa simbolo della fine dell’Urss
Mercoledì 2 Marzo 2022, 19:26 - Ultimo agg. 21:24
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L'offensiva dei contingenti russi all'Ucraina non si ferma. L'esercito di Putin continua a bombardare il Paese con pesanti attacchi missilistici avvenuti oggi soprattutto nel centro di Kharkiv. Mariupol, priva di acqua e con centinaia di persone bloccate, è circondata dalle forze filo russeGli Stati Uniti stimano che i morti russi nell'invasione Ucraina siano circa 2.000. Lo riporta il New York Times citando alcune fonti, secondo le quali non è possibile calcolare esattamente le vittime del conflitto. Secondo alcuni altri funzionari del Pentagono, le vittime sarebbero circa 1.500 fra i russi e 1.500 fra gli ucraini.

Mentre sono all'incirca 836mila i profughi che sono fuggiti dal conflitto in Ucraina, rendono noto le Nazioni Unite. In questo clima si svolgerà domattina il secondo round dei colloqui tra Russia e Ucraina, in un luogo nella foresta Belovezhskaya Pushcha della regione di Brest, in Bielorussia, al confine con la Polonia.

Mentre una delegazione russa arriverà in serata gli ucraini raggiungeranno il luogo dell'incontro domani mattina attraverso un corridoio di sicurezza fornito dai russi. Kiev ha accettato l'incontro a patto che non vi sia alcun ultimatum di Mosca. Il capo negoziatore russo Medinsky, citato da Interfax, assicura he l'ipotesi di un cessate il fuoco è sul tavolo dei negoziati.

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La foresta simbolo

È proprio nella foresta Belovezhskaya Pushcha della regione di Brest, in Bielorussia, nei pressi di Viskuli, che l'8 dicembre 1991 i leader di Bielorussia, Russia e Ucraina sancirono la cessazione dell'Unione Sovietica come soggetto di diritto internazionale e come realtà geopolitica, in quello che passò alla storia come l'accordo di Belaveža, noto anche come Accordo di Minsk. È da questa data che la Comunità degli Stati Indipendenti prese ufficilamente il posto dell'Urss. 

dopo l'introduzione delle politiche di perestrojka e glasnost' per opera di Michail Gorbačëv, il dissesto economico nell'Unione Sovietica aprì la strada alle rivoluzioni che, nel 1989, investirono l'Europa centrale e orientale. Queste, in breve tempo, furono prodromo dell'indipendenza delle ex-repubbliche dell'Unione Sovietica. Dalle prime libere elezioni del '90 nelle 15 repubbliche scaturirono i referendum che, di fatto, riflettevano la volontà popolare di riformare l'Unione. 

Boris El'cin, successore Gorbačëv, divenne il primo presidente della Federazione Russa, mettendo fine alla storia dell'Unione Sovietica. La bandiera rossa venne ammainata al Cremlino la notte del 25 dicembre e sostituita dal tricolore di Pietro il Grande. Lo stesso giorno la RSFS Russa mutò la propria denominazione amministrativa in Federazione Russa, l'ultimo atto formale dell'emancipazione dall'Unione. Il giorno successivo, il 26 dicembre 1991, il Soviet Supremo dell'Unione Sovietica (il più alto corpo governativo dell'URSS) venne sciolto come riconoscimento della dissoluzione dell'Unione.

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