Caccia Mig29 della Bielorussia costringono aereo Ryanair ad atterrare: arrestato giornalista sgradito a Lukashenko. L'Ue minaccia sanzioni. Supplemento antirapimento?

Caccia Mig29 della Bielorussia costringono aereo Ryanair ad atterrare: arrestato giornalista sgradito a Lukashenko. L'Ue minaccia sanzioni. Supplemento antirapimento?
Domenica 23 Maggio 2021, 22:14 - Ultimo agg. 24 Maggio, 11:35
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Caccia Mig29 della Bielorussia costringono un aereo di linea Ryanair ad atterrare per permettere alla polizia di arrestare un giornalista sgradito al regime. Cresce di tono, e fino a livelli di arroganza senza precedenti, la strategia della tolleranza zero contro gli oppositori varata dal dittatore Alexander Lukashenko dopo la primavera bielorussa iniziata quasi un anno fa all'indomani delle ennesime elezioni truccate. Lukashenko non si è curato neppure di rispettare i confini nazionali pur di mettere le mani su Roman Protasevich, ex direttore del canale indipendente Nexta, voce dell'opposizione bielorussa. Questa volta perà la Ue potrebbe fare scattare sanzioni, oggi è previsto un vertice a Bruxelles: il volo, operato da una compagnia di un paese dell'Unione Europea e collegava due paesi ugualmente della Ue e non è accettabile alcun dirottamento, per di più nel cielo europeo e messo in atto con mezzi di guerra. Immediata la protesta degli Stati Uniti che chiedono il rilascio del giornalista.

Il giornalista era in viaggio su un volo Ryanair da Atene a Vilnius, capitale della Lituania, quando l'aereo è stato costretto a un atterraggio (definito di "emergenza") a Minsk, capitale della Bielorussia, dove Protasevich è stato arrestato, poiché figura nella lista dei ricercati per «terrorismo ed estremismo» compilata dalle autorità del Paese. La leader in esilio dell'opposizione bielorussa, Svetlana Tikhanovskaya, ha pronunciato parole di fuoco non appena la notizia ha iniziato a rimbalzare sui siti di tutto il mondo.

«Il regime - ha scritto su Twitter - ha forzato l'atterraggio dell'aereo a Minsk per arrestare il giornalista e attivista Raman Pratasevich. Che ora rischia la pena di morte. Chiediamo il rilascio immediato di Raman, un'indagine dell'ICAO (l'agenzia Onu per l'aviazione civile, ndr) e l'applicazione di sanzioni contro la Bielorussia». Da quel che emerge dalle prime ricostruzioni, quel che è accaduto è in effetti senza precedenti e ha tutta l'aria di essere un'operazione in grande stile del KGB, i servizi segreti di Minsk.

Protasevich, stando a quanto riporta Nexta, prima di salire a bordo aveva avuto il sospetto di essere seguito. Poi, quando ormai il velivolo era vicino ai confini con la Lituania (ma in pieno spazio aereo bielorusso), è scattato il parapiglia. Letteralmente. L'aeroporto di Minsk ha infatti dichiarato che l'aereo è atterrato dopo aver lanciato un allarme di minaccia di bomba e che sono stati i piloti stessi a chiedere l'atterraggio. Ma stando alla testata indipendente Meduza, il capo delle comunicazioni all'aeroporto internazionale di Vilnius, Lina Beischene, ha invece detto che a bordo dell'aereo «c'è stato uno scontro tra un membro dell'equipaggio e un passeggero».

Da qui l'esigenza di scendere a terra. Nexta ha indicato che, secondo le sue informazioni, la rissa con l'equipaggio è stata causata da ufficiali del KGB, secondo i quali c'era dell'esplosivo a bordo. Di conseguenza il pilota è stato costretto a richiedere un atterraggio di emergenza (perché a Minsk, e non a Vilnius, che pure era più vicino, al momento non è chiaro). Sia come sia, appare invece certo che un caccia MiG-29 delle forze aere bielorusse è stato fatto decollare per scortare a Minsk il volo Ryanair.

Secondo un canale Telegram ritenuto vicino a Lukashenko, rilanciato da Interfax, il presidente bielorusso «in persona» avrebbe dato l'ordine di far atterrare l'aereo a Minsk. Una volta a terra i passeggeri sono stati sottoposti ai controlli di sicurezza e a quel punto è scattato il fermo per Protasevich. Che vive in esilio, insieme al fondatore di Nexta, Stepan Putilo, già dal novembre del 2020.

L'episodio ha mandato su tutte le furie il presidente della Lituania Gitanas Nauseda, che lo ha definito «abominevole». «Il regime è dietro tutto questo, chiedo urgentemente la liberazione di Protasevich», ha aggiunto invitando la NATO e gli alleati dell'UE a reagire «immediatamente» al rischio creato all'aviazione civile internazionale da parte del regime bielorusso. Un aspetto tutt'altro che secondario.

L'UE, a stretto giro, ha chiesto l'immediato rilascio di tutti i passeggeri che in serata - ha annunciato la stessa commissione - sono ripartiti con lo stesso aereo per Vilnius. L'Alleanza Atlantica ha parlato di «incidente serio e pericoloso» ed ha sollecitato un'indagine.

L'episodio è stato duramente condannato all'unisono dai presidenti del Parlamento Ue, David Sassoli, della Commissione Ursula von der Leyen, del Consiglio Charles Michel e dall'Alto rappresentante Ue Josep Borrell. E da tutte le principali cancellerie, da Parigi a Berlino, da Londra a Roma. Con il ministro degli Esteri, Luigi di Maio, che ha espresso «ferma condanna» per l'atterraggio forzato del volo e ha chiesto il rilascio immediato di tutti i passeggeri: «Si tratta di una violazione inaccettabile delle regole internazionali di navigazione aerea», ha stigmatizzato. Primi segnali che, se la catena degli eventi dovesse essere confermata, il caso potrebbe avere conseguenze per Minsk a cominciare da sanzioni che già oggi potrebbe essere stabilite.

Stati Uniti

Gli Stati Uniti «condannano duramente» il comportamento della Bielorussia e chiedono l'immediato rilascio il giornalista bielorusso Roman Protasevich.

Ryanair

La Ryanair ha confermato che il suo volo di linea diretto oggi da Atene a Vilnius è stato dirottato per atterrare in Bielorussia. La compagnia aerea irlandese afferma che l'equipaggio è stato avvertito dalle autorità bielorusse di una potenziale minaccia alla sicurezza ed ha ricevuto indicazioni per l'atterraggio in un aeroporto nei pressi di Minsk. L'azienda ha inoltre confermato che a bordo «non è stato trovato nulla di improprio». «Ryanair ha informato le agenzie di sicurezza nazionali ed europee competenti, e ci scusiamo sinceramente con tutti i passeggeri interessati per questo deplorevole ritardo, che era fuori dal nostro controllo», si legge nel comunicato diffuso dalla compagnia.

Le critiche alla compagnia irlandese

Il fatto che la Ryanair, nella sua nota, non abbia di fatto menzionato la circostanza di avere lasciato uno, forse due passeggeri a Minsk, città in cui non era previsto alcuno scalo, ha scatenato pesanti critiche, compresa quella di un giovane che chiede, in vista di un volo con la compagnia irlandese: "Posso pagare un supplemento, oltre a quello per l'imbarco prioritario e a quello per il bagaglio extra, per evitare di essere rapito da un governo straniero?".  

Della Vedova​ 

«L'aereo della Ryanair è atterrato a Vilnius senza Roman Protasevich e senza la sua ragazza. Un'operazione di gravità inaudita che non può passare impunita». Lo scrive su Twitter il sottosegretario agli Esteri, Benedetto Della Vedova.

Amnesty International

«L'Unione europea e il resto del mondo devono reagire senza indugio e chiedere l'immediata liberazione di Raman Pratasevich»: ad affermarlo in una nota è Marie Struthers, Direttore di Amnesty International per l'Europa orientale e l'Asia centrale. «Non c'è dubbio che le autorità bielorusse abbiano utilizzato una falsa minaccia di bomba e un jet da combattimento Mig per costringere un aereo in volo da un Paese dell'Unione europea a un altro ad atterrare a Minsk con l'apparente unico scopo di trattenere un giornalista dissidente esiliato che volevano assolutamente mettere a tacere. Anche se suona come una straordinaria trama di Hollywood, non lo è - afferma la dirigente di Amnesty -. La realtà di questo apparente atto di pirateria aerea è agghiacciante. L'Unione europea e il resto del mondo devono reagire senza indugio e chiedere l'immediata liberazione di Raman Pratasevich. Gli dovrebbe essere permesso di lasciare la Bielorussia e viaggiare in un Paese di sua scelta». L'anno scorso - ricorda Amnesty -, Nexta e i suoi canali gemelli sono stati dichiarati «estremisti» e successivamente banditi in Bielorussia dai servizi di sicurezza del Paese, nell'ambito di «una brutale repressione delle autorità contro il dissenso pacifico nel Paese scattata dopo i controversi risultati delle elezioni presidenziali del 9 agosto» . Raman Pratasevich e il suo socio Stsyapan Putsila sono stati inseriti in un elenco di «individui coinvolti in attività terroristiche». I due sono stati anche accusati di «incitamento a rivolte di massa», «grave violazione dell'ordine pubblico» e «incitamento all'odio sociale» contro funzionari pubblici e forze dell'ordine, reati per i quali rischiano fino a 15 anni di carcere.

 

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