Una serie di megaliti molto simili a quelli di Stonehenge è apparsa quest'estate in Spagna a causa della siccità del bacino idrico di Valdecañas, sul fiume Tago. Si tratta di un dolmen, risalente a circa 4mila anni fa, scoperto grazie alle immagini di un satellite della Nasa. La Stonehenge spagnola è composta da un cerchio di 140 rocce, disposte sia in orizzontale che in verticale, che non era possibile vedere prima perché sommerso dall'acqua.
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El Dolmen de Guadalperal emerge al completo con la inusual bajada del embalse de Valdecañas por la sequía. A veces, se ha visto la parte superior de este monumento megalítico de unos 5.000 años, pero esta imagen es insólita. Los expertos piden su rescate antes de que sea tarde pic.twitter.com/TzjU7fUmqm
— RTVE Extremadura (@RTVE_Ext) 19 agosto 2019
Gli esperti hanno cominciato a studiare il dolmen, ipotizzando che fosse utilizzato sia come luogo di sepoltura, che come punto di osservazione degli astri. La posizione del dolmen era nota fin dagli anni '20, poiché di tanto in tanto era possibile vederlo affiorare dall'acqua. Ma la straordinaria siccità di questa estate ha completamente "scoperto" i megaliti, che ora preoccupano gli studiosi, impegnati a capire come conservarli al meglio. L’Associazione Culturale Radici di Peraleda ha proposto lo spostamento dei megaliti, ma gli esperti non sono tutti d'accordo: la "posizione" del dolmen sarebbe infatti fondamentale per comprenderne al meglio la storia e il suo scopo.