Biden, colloquio di due ore con Xi: «Posizione Usa su Taiwan non è cambiata»

Non migliorano i rapporti tra i due Paesi

Pechino: «Taiwan, riunificazione è missione sacra». Tensione per portaerei Usa nel Mar Cinese
Pechino: «Taiwan, riunificazione è missione sacra». Tensione per portaerei Usa nel Mar Cinese
Giovedì 28 Luglio 2022, 14:52 - Ultimo agg. 20:14
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Il colloquio fra Joe Biden e il presidente Xi Jinping è terminato alle ore 10.50 locali, le 16.50 italiane. Lo rende noto la Casa Bianca. La telefonata fra i due leader è durata oltre due ore, per l'esattezza 2 ore e 17 minuti. I due leader hanno avuto «comunicazioni e scambi approfonditi su relazioni sino-americane e su questioni di reciproco interesse» nella loro videochiamata durata oltre due ore, secondo quanto riferito dal network statale cinese Cctv.

Il presidente americano Joe Biden ha sottolineato a quello cinese Xi Jinping che «la politica degli Stati Uniti su Taiwan non è cambiata e che si oppongono fermamente agli sforzi unilaterali per cambiare lo status quo o minare la pace e la stabilità attraverso lo Stretto».

Il colloquio tra Biden e Xi Jinping, si legge nella nota della Casa Bianca, «rientra negli sforzi per approfondire le linee di comunicazione tra gli Stati Uniti e la Cina e gestire responsabilmente le nostre differenze e lavorare insieme laddove i nostri interessi si allineano». «La telefonata segue la conversazione tra i due leader del18 marzo e una serie di conversazioni tra funzionari di alto livello americani e cinesi.

I due presidenti hanno discusso una serie di questioni importanti per le relazioni bilaterali e altre questioni regionali e globali». I due presidenti hanno inoltre «incaricato i loro team di continuare a dare seguito alla conversazione odierna, in particolare per affrontare il cambiamento climatico e la sicurezza sanitaria».

 

Pechino: «Taiwan, riunificazione è missione sacra»

«La riunificazione di Taiwan è la missione sacra dell'Esercito popolare di liberazione (Pla): le forze armate cinesi promettono tolleranza zero verso l'indipendenza dell'isola ritenuta parte inalienabile della Repubblica popolare. La questione di Taiwan riguarda esclusivamente gli affari interni della Cina e non c'è spazio per l'interferenza Usa», lo ha detto il portavoce del ministero della Difesa, Wu Qian, con parole destinate ad alzare il livello di tensione tra le due super potenze.

Nella chiamata in corso in questo momento tra Biden e Xi Jinping verrà probabilmente affrontata la questione di un'eventuale visita a Taipei della Speaker della Camera dei Rappresentanti Usa, Nancy Pelosi (Democratici). Il Pentagono si era detto pronto ad aumentare le forze nell'area dell'indopacifico in caso la Speaker si fosse recata in visita a Taiwan, come riferito ieri da Associated Press.

 


La chiamata tra i due leader e le tensioni altissime

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e il presidente della Repubblica Popolare CineseXi Jinping, oggi saranno protagonisti del loro quinto colloquio telefonico, secondo negli ultimi cinque mesi, da quando il candidato democratico è dieventato il nuovo inquilino della Casa Bianca. Stavolta il pomo della discordia nella telefonata "diplomatica" tra i due massimi leader mondiali non sarà l'Ucraina, tema che comunque verrà analizzato, bensì la questione Taiwan. L'eventuale annessione di Taipei a Pechino recentemente ha fatto precipitare vertiginosamente gli equilibri tre le due super potenze.

Il Partito Comunista non ha preso per niente bene una possibile visita a Taiwan, da parte della deputata Nancy Pelosi. I funzionari della Casa Bianca, hanno affermato che la telefonata, attualmente in fase di svolgimento, verterà sulla questione Taiwan e ovviamente, sull'invasione russa dell'Ucraina, su cui gli Stati Uniti aspettano una condanna da parte della Cina da Febbraio.

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L'ultima volta che un membro della Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti ha visitato Taiwan è stato nel 1997. La Cina nel frattempo è diventata più potente militarmente ed economicamente, per cui alcuni analisti temono che una visita della Pelosi in un momento così potrebbe innescare una crisi militare nello Stretto di Taiwan, a 160 km dalle coste cinesi. La sfiducia reciproca tra i due paesi è ai massimi storici. «Penso che la gente non si renda conto di quanto sia pericoloso questo particolare momento», ha affermato Bonnie Glaser, esperta cinese presso Il German Marshall Fund of the United States, un think tank apartitico statunitense volto a promuovere la cooperazione intenazionale.

Taiwan conduce una grande esercitazione militare difensiva

Navi americane nel mare cinese meridionale

Tra l'altro nelle ultime ore una portaerei statunitense e il suo gruppo d'attacco sono entrati nel Mar Cinese Meridionale dopo uno scalo nel porto di Singapore, proprio mentre aumentano le tensioni con la Cina per una possibile visita a Taiwan di Nancy Pelosi. Gli ufficiali della settima flotta della Marina degli Stati Uniti hanno confermato il dispiegamento della "USS Ronald Reagan" sulla rotta commerciale. «La USS Ronald Reagan e il suo gruppo d'attacco sono rientrate nel Mar Cinese Meridionale dopo una missione nel porto di Singapore» ha detto a Reuters il comandante della flotta Hayley Sims, che ha aggiunto «la Reagan sta continuando le normali operazioni di routine come parte del suo programma a sostegno di un Indo-Pacifico libero e aperto».

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