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Aya, nata sotto le macerie del terremoto in Siria: uomini armati irrompono in ospedale per rapirla (e poi rivenderla)

Uomini armati si sono presentati in corsia e hanno picchiato il direttore. Tante le richieste di adozione: volevano venderla. «Adesso è in un luogo sicuro»

Aya, nata sotto le macerie del terremoto in Turchia: blitz in ospedale per rapirla (e poi venderla)
Aya, nata sotto le macerie del terremoto in Turchia: blitz in ospedale per rapirla (e poi venderla)
di Valentina Errante
Articolo riservato agli abbonati
Mercoledì 15 Febbraio 2023, 22:51 - Ultimo agg. : 17 Febbraio, 10:47
4 Minuti di Lettura

È nata sotto le macerie, mentre la mamma moriva nel darla alla luce, come il papà e i quattro fratellini, tutti vittime del devastante terremoto che ha ucciso 40mila persone in Turchia e Siria. La piccola Aya, un nome che in arabo significa miracolo, trovata viva tra le macerie a Jindayris, nel nordovest della Siria, era ancora attaccata al cordone ombelicale quando i soccorritori l’hanno salvata, ma la sua drammatica e straordinaria storia ha avuto un altro risvolto stupefacente: secondo la Bbc, sarebbe scampata a un tentativo di rapimento. E adesso i medici dell’ospedale di Afrin, dove era ricoverata, hanno deciso di trasferirla «in un luogo sicuro». La circostanza del suo ritrovamento sotto le macerie, a poche ore dalla nascita, ha fatto il giro del mondo e migliaia di persone si sono offerte di adottarla. E in questo contesto sarebbe maturato il tentativo di sequestro. 

APPROFONDIMENTI
Migliaia di richieste di adozione
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Terremoto in Turchia, i miracoli dopo il sisma: c’è chi ha resistito cinque giorni

UOMINI ARMATI

Secondo quanto scrive la Bbc online, la direzione sanitaria ha adottato la misura precauzionale per proteggere la neonata da possibili rapimenti e adozioni fraudolente dopo il «tentato sequestro». Pochi giorni fa il direttore dell’ospedale aveva sospettato di un infermiere, dopo averlo scoperto a fotografare Aya nella sua culla e, convinto che la volesse rapire, lo ha licenziato. Lunedì, alcuni uomini armati, accompagnati dallo stesso infermiere, sono quindi entrati nell’ospedale e hanno picchiato il direttore. Il capo della direzione sanitaria, Ahmad Hajj Hassan, ha smentito le affermazioni apparse sui social che facevano riferimento a un tentato sequestro. «Le accuse di rapimento sono state un malinteso. Si trattava di una questione interna all’ospedale e non aveva alcun legame con la bambina», ha dichiarato. Ma negli ultimi giorni diverse persone si erano presentate sostenendo di essere parenti della piccola e la direzione era stata costretta a fare ricorso a un servizio di sorveglianza. Il sospetto è che qualcuno volesse prendere Aya, per venderla, vista lka sua fama. Intanto si è deciso che si procederà con molta cautela nel processo per l’adozione e Aya è stata trasferita in un luogo sicuro. 

 

LA STORIA

La madre di Aya era entrata in travaglio lo scorso 6 febbraio, mentre la casa si sbriciolava per il sisma di magnitudo 7,8. I drammatici video, condivisi sui social, mostrano un uomo che corre con tenendo tra le braccia la bambina, coperta di polvere, dopo che è stata estratta dai detriti. Il pediatra che si occupa di lei, il dottor Hani Marouf, giovedì scorso aveva detto alla Bbc che Aya era arrivata in «cattivo stato». Il piccolo corpicino «aveva protuberanze, lividi, la bambina aveva sofferto il freddo e respirava a malapena». Ma il suo fragile organismo ha risposto alle terapie e già il giorno successivo le sue condizioni si erano stabilizzate. Il direttore dell’ospedale, Khalid Attiah, ha annunciato che sua moglie stava allattando Aya insieme alla loro figlia di quattro mesi e che si sarebbero presi cura di lei fino a quando non fosse stata adottata.

I MIRACOLI

E intanto si assiste ancora a miracoli: secondo la tv di Stato turca Trt, altre due donne sono state salvate. Una donna di 74 anni è stata estratta viva dalle macerie a 227 ore dal sisma. Cemile Kekec, questo il nome, è stata tratta in salvo dai soccorritori a Kahramanmaras, l’epicentro del terremoto. La stessa sorte, sempre a Kahramanmaras, è toccata a Melike Imamoglu, 54 anni, trovata ancora in vita sotto un palazzo crollato e salvata dopo 222 ore. Dopo il sisma della scorsa settimana, in Turchia sono state registrate 3.858 scosse di assestamento nella zona interessata. Lo ha affermato Orhan Tatar, funzionario di Afad, l’agenzia turca per i disastri e le emergenze, durante una conferenza stampa trasmessa da Trt. Tatar ha detto che ci sono state oltre mille scosse di assestamento di magnitudo tra 3 e 4 e quasi 400 di magnitudo tra 4 e 5, parlando di una «situazione fuori dall’ordinario».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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