Terremoto in Turchia, l’infermiera-eroina rischia la vita per salvare i neonati in pediatria: il video che emoziona il web

Terremoto in Turchia, l’infermiera-eroina rischia la vita per salvare i neonati in pediatria: il video che emoziona il web
di Ali Maklad
Mercoledì 15 Febbraio 2023, 12:52
3 Minuti di Lettura

Mentre il bilancio delle vittime continua a salire in Turchia e in Siria, le speranze di trovare altre persone in vita diventano sempre più deboli. Anche se (è proprio il caso di dire) i miracoli esistono. Basta ricordare la storia di Aya la neonata estratta viva dalle macerie ancora attaccata alla madre dal cordone ombelicale, ma anche quella di tanti altri sopravvissuti. E anche nelle tragedie arrivano poi quelle storie che ti scaldano il cuore. Nelle ultime ore sta, infatti, rimbalzando sui social il video e la storia di una giovane infermiera che durante il terremoto ha rischiato la vita pur di salvare i piccoli pazienti pediatrici dell’ospedale in cui lavora. Il suo gesto ha emozionato migliaia e migliaia di persone. Il video, pubblicato nelle ultime ore dal canale turco “TRT News”, mostra il momento in cui le pareti dell’ospedale Inayet Topcuglu di Gaziantep, nella Turchia del sud, iniziano a tremare. E lei, eroina dei tempi moderni, invece di fuggire (come hanno fatto altre persone riprese nel video), ha iniziato a correre per i corridoi per far uscire i bambini dalle loro stanze. A staccare flebo o macchinari dai più piccolini, ma anche a portare fuori alcune mamme terrorizzate. 

Terremoto Turchia, morto di fatica Proteo, il cane soccorritore inviato dal Messico. «È un eroe»

«Avevo solo paura che l’edificio potesse crollare da un secondo all’altro», racconta la giovane infermiera Shaima Al-Akush. «Quando è iniziata la prima scossa, i miei pensieri sono andati direttamente ai bambini e volevo salvarli a tutti i costi - aggiunge - li conosco bene, seguo le loro terapie, ci passo del tempo...Non avrei mai potuto abbandonarli a se stessi». «Anche la mia famiglia è a Gaziantep, ma non sono riuscita a fare loro nemmeno una telefonata - conclude Shaima - Non sapevo come fossero le loro condizioni, ma ho cercato di fare il mio dovere.

La mia coscienza è serena. Se fosse successo qualcosa ai piccoli, sarebbe stato difficile per me liberarmi del senso di colpa». «Ma ora bisogna fare presto per aiutare le persone colpite da questa tremenda tragedia, non si può perdere nemmeno un minuto».

© RIPRODUZIONE RISERVATA