LA GIORNATA

Terremoto Turchia, 11.700 morti. Erdogan: «All'inizio problemi nei soccorsi». Estratto vivo ragazzo di 23 anni da soccorritori italiani

Gli aggiornamenti in tempo reale sul sisma che ha colpito anche la Siria

Terremoto Turchia, oltre 11mila morti. Erdogan: «All'inizio problemi nei soccorsi». Bimba salvata in Siria dopo 56 ore
Terremoto Turchia, oltre 11mila morti. Erdogan: «All'inizio problemi nei soccorsi». Bimba salvata in Siria dopo 56 ore
Mercoledì 8 Febbraio 2023, 06:21 - Ultimo agg. 9 Febbraio, 07:36

Oltre 12mila vittime

Il bilancio delle vittime del terremoto in Turchia e Siria ha superato i 12.000 morti. Lo riporta Sky News. 

Tajani: «Nessuna notizia di Zen»

«Non si riesce ancora a trovare Angelo Zen», l'imprenditore veneto che risulta irrintracciabile a Kahramanmaras in Turchia «dove c'è già la nostra protezione civile. Le ricerche continuano». E «non riusciamo a rintracciare una famiglia italiana di origini siriane, tre adulti e tre minori che si trovavano ad Antiochia». Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani al Tg1.

Ad Antiochia estratto vivo un secondo ragazzo

Le squadre Usar dei Vigili del Fuoco italiani hanno estratto vivo ad Antiochia un secondo ragazzo: il giovane si trovava sotto le macerie di un palazzo di sette piani dove da questa mattina stavano operando i team. Non c'è stato invece nulla da fare per una bambina: i vigili del fuoco hanno estratto il corpo privo di vita e lo hanno consegnato ale autorità turche.

Soccorritori italiani: «Costretti a scegliere a chi dare aiuto»

La situazione «è drammatica» e «le richieste di aiuto tantissime: siamo costretti a scegliere chi salvare sulla base di dati oggettivi». Lo racconta all'ANSA Samuele Pacchi, infermiere toscano partito per portare soccorso in Turchia dopo il sisma ed operativo nella città di Hatay. «Sono scene disperate: le persone si inginocchiano, piangono e ci implorano di intervenire. Diventa davvero difficile dire di no, ma purtroppo - afferma - siamo costretti a dover fare una scelta e dobbiamo per forza concentrarci di più sui dati oggettivi, come le voci da sotto le macerie oppure se uno dei nostri cani dei vigili del fuoco sente una scia». 

Sale il bilancio delle vittime

Sale a oltre 11.700 il bilancio delle vittime del terremoto in Turchia e Siria.

Il racconto di Sara e Silvia, due studentesse Erasmus fuggite in pigiama a Kilis

Tra pochi giorni avrebbero dovuto iniziare un corso di fotografia e giornalismo con i bambini siriani e invece si sono ritrovate a passare 12 ore al freddo e al gelo nella stazione di Gazientep, dormendo coperte da cartoni e con il timore di non avere via di fuga. È la storia di Sara Conte e Silvia Campitelli, due studentesse italiane in fuga da Kilis, una delle città turche colpite dal sisma, a circa un'ora di auto da Gazientep. Sara e Silvia, di 23 e 25 anni, sono due tirocinanti Erasmus rispettivamente della Sapienza e della Statale di Milano, project assistent presso il Centro Amal (Centro Educativo per bambini siriani), fondato da Isabella Chiari, docente di Linguistica all'Università la Sapienza di Roma. Le due studentesse lavoravano con i bambini siriani, insegnando inglese e svolgendo altre attività didattiche. «Lunedì mattina eravamo nella nostra abitazione di Kilis, quando ci siamo svegliate di colpo per la prima scossa. Non riuscivamo neanche ad uscire di casa, a inserire la chiave nella serratura per aprire la porta. Tremava tutto», racconta Sara all'Adnkronos. «Siamo scappate in ciabatte, senza calze e con il pigiama - prosegue Silvia - e per strada abbiamo trovato altre persone in fuga e spaesate come noi». Compresa la gravità della situazione le due studentesse hanno chiamato la loro tutor Isabella, direttrice del centro, e con un passaggio di fortuna, sono riuscite ad arrivare nella scuola Amal, situata leggermente fuori città. Insieme hanno deciso che la cosa migliore sarebbe stata scappare ad Ankara. Riaccompagnate a casa da Zacaria, direttore della scuola insieme ad Isabella, Silvia e Sara sono riuscite a recuperare pochi effetti personali e a dirigersi a piedi verso la stazione di Kilis. È in questo tragitto a piedi, al freddo e al gelo, che si sono rese conto dei primi effetti del terremoto: «Tutte le piccole e caratteristiche moschee della città erano completamente crollate. Da quello che sappiamo anche alcune abitazioni sono venute giù», racconta Sara. «Eravamo terrorizzate, l'unica via di fuga per Ankara era passare per Gazientep ma non sapevamo cosa ci avrebbe aspettato».

Ad Hatay emergono dalle macerie le voci di una donna di 65 anni e un ragazzo di 16

«Sotto la macerie di due diversi palazzi abbiamo recepito le voci di due persone, che sono state in grado di rispondere: un ragazzo di 16 anni che si trova in un sottoscala ed una donna di 65 anni all'interno di una abitazione. Adesso il nostro team è al lavoro per cercare di estrarli dalle macerie. Al momento, abbiamo sentito la loro voce». Lo afferma all'ANSA Samuele Pacchi uno degli infermieri italiani partiti per portare soccorsi dopo il sisma in Turchia, che sta operando nella città di Hatay

Estratto vivo ragazzo di 23 anni: 9 ore per tirarlo fuori

È stato estratto vivo il ragazzo di 23 anni rimasto sepolto sotto le macerie di un palazzo crollato ad Antiochia. Lo apprende l'ANSA dai medici italiani sul posto.

Ci sono volute 9 ore di lavoro per estrarre dalle macerie il ragazzo a quanto fanno sapere i vigili del fuoco che sono intervenuti. Il giovane stava sotto 3 solai, con una gamba incastrata sotto un termosifone. A tirarlo fuori sono stati i team Usar (Urban search and rescue, specializzati proprio in questa attività) di Toscana e Lazio e durante le 9 ore di lavoro ci sono state diverse scosse di assestamento che hanno reso ancora più complicato l'intervento.

Soccorsi, Erdogan: «All'inizio ci sono stati problemi»

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan fa mea culpa sulla macchina dei soccorsi per il violento terremoto che ha scosso la Turchia dopo che si erano levate critiche sulla lentezza nel raggiungere alcune delle aree colpite. «Inizialmente ci sono stati problemi negli aeroporti e sulle strade, ma oggi le cose stanno diventando più facili e domani sarà ancora più facile», ha affermato Erdogan come riportano i media internazionali. «Abbiamo mobilitato tutte le nostre risorse - ha aggiunto mentre è in visita nei luoghi colpiti dal sisma -. Lo Stato sta facendo il suo lavoro». 

Sisma e bimbi, è diventata virale la foto di una bambina siriana che protegge il fratello sotto le macerie

È diventata virale la foto di una bambina siriana di 7 anni che protegge suo fratello. Il rappresentante delle Nazioni Unite Mohamad Safa ha postato la foto su Twitter e ha detto che i bambini erano rimasti intrappolati sotto le macerie per 17 ore. «La bambina di 7 anni che ha tenuto la mano sulla testa del fratellino per proteggerlo mentre erano sotto le macerie per 17 ore è riuscita a salvarsi. Non vedo nessuno che condivida. Se fosse morta, tutti condividerebbero! Condividete la positività», ha twittato Safa.

 

Medico 118: come Amatrice moltiplicato per dieci

«Io sono stata ad Amatrice subito dopo il terremoto. Si immagini Amatrice, ma moltiplicato per dieci». Così all'ANSA la dottoressa Cristiana Lupini, team leader della squadra Usar - Unità speciale di ricerca dell'Ares 118 del Lazio, al telefono dalla periferia di Antiochia, dove sta lavorando nella ricerca di sopravvissuti assieme ai vigili del fuoco. «Ma queste - dice ancora - non sono strutture di pietra come ad Amatrice. Questo è cemento armato, ha un peso differente, e gli edifici hanno più piani rispetto alle case di Amatrice. Qualche palazzo si è salvato, ma solo dal crollare: non è né agibile né praticabile, e c'è il rischio di crolli successivi. Una cosa così non l'ho mai vista - prosegue il medico - Io sapevo quello che andavo a fare, e devo dire che non c'è una tendenza ad aspettarsi qualcosa. Nessuno si aspettava neanche quello che abbiamo trovato ad Amatrice. Dalle immagini che vedevo dei palazzi crollati mi ero resa conto, ma certo l'impatto di persona è differente». Rispetto agli sfollati, «stanno per strada, in macchina, o davanti a falò fatti al momento ai piedi degli edifici nei quali abitavano. Quelli, almeno, che non sono in ospedale o negli spazi e nelle tendopoli allestite dalla Protezione Civile». 

Nuova scossa di magnitudo 5,3 a Dogansehir

Nuova scossa in Turchia, alle 14.11 ora locale, questa volta con epicentro a Dogansehir, nella provincia di Malatya. Secondo quanto riportato dall'Afad, l'Autorità turca per la gestione dei disastri e delle emergenze, la scossa ha raggiunto una magnitudo di 5,3. 

Lo stadio di Kahramanmaras diventa un' enorme tendopoli

Le tende del campo allestito dal governo nella città di Kahramanmaras, nel sud-est della Turchia, due giorni dopo il forte terremoto che ha colpito la regione. Molte persone si sono rifugiate dalle incessanti scosse di assestamento, dalla pioggia fredda e dalla neve nelle moschee, nelle scuole e persino nelle pensiline degli autobus - bruciando i detriti per cercare di stare al caldo, dopo il terremoto, il più grande che la Turchia abbia mai visto dal 1939.

Save the children: «Importante intervenire sul piano psicologico»

Da un momento all'altro, a causa del terremoto che ha colpito la Turchia e la Siria, molti bambini «hanno visto la loro casa crollare, si sono ritrovati sotto le macerie o hanno perso i genitori. Per questo è importante intervenire fin da subito sul piano psicologico». Lo afferma in un'intervista all'Adnkronos il portavoce per l'Italia di Save The Children, Filippo Ungaro, evidenziando i traumi subiti dai minori, circa 1,4 milioni secondo le Nazioni Unite, rimasti coinvolti nel devastante sisma che ha colpito il sud della Turchia e il nord-ovest della Siria. C'è il tema della «separazione dai genitori» e per questo motivo è stata avviata l' «attività di 'family tracing'» che ha proprio l'obiettivo di riunire i familiari dispersi. Ricordando come il 29% della popolazione turca sia composta da minori e che quindi, da un punto di vista statistico, sia facile ipotizzare che le vittime siano «tante», Ungaro evidenzia come ci siano ancora tanti bambini «sotto le macerie», ma più passa il tempo più salvarli è complicato anche «a causa delle basse temperature e delle difficoltà dei soccorsi». Difficoltà, precisa, che sono «accentuate» nel nord-ovest della Siria, dove Save The Children è presente tramite dei suoi partner che descrivono la situazione come «veramente drammatica». In questa zona della Siria, non controllata dal governo di Damasco e «scoperta dai soccorsi», a causa della guerra sono rimaste in piedi poco più del 50% delle strutture sanitarie e adesso che il terremoto ha fatto crollare tantissimi edifici l'assistenza sanitaria è «ulteriormente danneggiata», continua Ungaro, rimarcando come da agosto qui si registri un'epidemia di colera. L'unica nota positiva è l'apertura di un secondo valico dalla Turchia attraverso cui possono arrivare in Siria gli aiuti internazionali. Ungaro parla quindi delle immagini che stanno facendo il giro del web in queste ore che mostrano minori estratti vivi dopo lunghissimo tempo sotto le macerie. «Queste foto fanno accendere un minimo di speranza e contentezza. Fa grande impressione vedere gli occhi sgomenti - conclude - C'è anche una foto impressionante che mostra un papà che tiene per mano la figlia morta sotto le macerie.

C'è la profonda consapevolezza che il numero delle vittime aumenta di minuto in minuto e la fortissima preoccupazione di raggiungere tutte le zone perché la priorità è salvare le vite umane».

 

In Siria 300mila sfollati

Più di 298.000 persone sono state costrette a lasciare le loro case a causa del terremoto: lo hanno riferito i media statali siriani. Il numero, riporta il Guardian, sembra essere un riferimento solo alle parti della Siria sotto il controllo del governo, non a quelle controllate da altre fazioni nel nord-ovest del Paese, che è più vicino all'epicentro del terremoto di lunedì.

I cugini di Zen: «Il suo telefono squilla a vuoto»

Tutta la famiglia di Angelo Zen, l'imprenditore veneto disperso dopo il terremoto in Turchia, dove si trovava per lavoro, sta tentando di mettersi in contatto conil 60enne, inclusi due suoi cugini di primo grado di Cislago (Varese), dove Zen ha vissuto i primi anni della sua vita. Lo ha confermato all'ANSA il sindaco di Cislago Stefano Calegari. «Siamo in contatto, ci conosciamo da anni, sono molto preoccupati - ha spiegato - continuano a provare a telefonargli, il cellulare suona libero ma non risponde». Poi ha aggiunto: «Tutti preghiamo perché stia bene e possa presto tornare a casa». Zen, ha precisato il sindaco, «si era trasferito in Veneto da bambino, dove vive la famiglia di suo padre».

La famiglia di Zen è in contatto con la Farnesina. Per parte sua, il sindaco di Martellago, Andrea Saccarola, chiede di rispettare la volontà della famiglia, molto nota in paese. «Ho inviato un messaggio di vicinanza alla moglie, - ha detto - per il resto, siamo a piena disposizione, come Comune, per fare ciò che è nelle nostre possibilità». L'auspicio del primo cittadino, così come di tutta la comunità, è che «si tratti solo di un problema di contatti», considerata l'attuale assenza di collegamenti telefonici nell'area interessata dal sisma.

Bimba di 18 mesi salvata dopo 56 ore

Una bambina di 18 mesi è stata estratta viva dalle macerie dopo più di 56 ore dal sisma nella provincia di Kahramanmaras, nel sud della Turchia. Lo riporta il sito turco Anadolu.

Testimone: «Palazzo di 7 piani ridotto a 4 metri di macerie»

«Stiamo lavorando su un palazzo di sette piani, che crollando si è ridotto a soli quattro metri di altezza di macerie. E in ogni palazzo crollato ci dicono che ci sono famiglie, soprattutto bambini». A riferirlo all'ANSA è la dottoressa Cristiana Lupini, la team leader della squadra Usar - Unità speciale di ricerca dell'Ares 118 del Lazio, al telefono dalla periferia di Antiochia, dove sta lavorando nella ricerca di sopravvissuti assieme ai vigili del fuoco.

 

 

Erdogan: «Entro un anno alloggi per tutti gli sfollati»

«Il nostro obiettivo è realizzare entro un anno operazioni di costruzione massiccia di alloggi nelle 10 province proprio come abbiamo fatto in altre province dove abbiamo subito disastri». Lo ha dichiarato il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, nel corso di una conferenza stampa tenuta nelle zone colpite dal terremoto. «Abbiamo mobilitato tutti i nostri mezzi. Spero che daremo un sostegno certo alle nostre famiglie. Al momento, abbiamo previsto di consegnare 10mila lire turche (500 euro) a ciascuna famiglia», ha proseguito Erdogan, garantendo che nessun cittadino «rimarrà senza un alloggio». Quindi il presidente turco ha rivolto un appello alla popolazione chiedendo di «non dare credito ai provocatori, ad eccezione delle dichiarazioni dell'Afad (l'autorità turca per la gestione delle emergenze, ndr) e voglio anche che i membri della stampa facciano lo stesso».

Bilancio vittime: oltre 11mila morti

Il bilancio delle vittime del terremoto che ha colpito lunedi la Turchia e la Siria e salito a oltre 11.200 morti, secondo gli ultimi rapporti ufficiali. Il bilancio delle vittime in Turchia e arrivato a 8.574, ha annunciato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, che ha visitato la citta di Kahramanmaras, epicentro del terremoto, mentre in Siria sono stati estratti dalle macerie 2.662 corpi.

Vigili del fuoco italiani salvano un ragazzo ad Antiochia

Un ragazzo rimasto sepolto sotto le macerie di un palazzo crollato ad Antiochia in seguito al terremoto che ha sconvolto la Turchia, è stato individuato vivo dopo 48 ore dalle squadre Usar dei vigili del fuoco italiane. Secondo quanto si apprende, il ragazzo si trova sotto diversi solai crollati. Le operazioni per estrarlo sono ancora in corso e sono particolarmente complesse per l'instabilità delle macerie.

Erdogan: «Al momento hanno perso la vita 8.574 persone»

«Al momento, hanno perso la vita 8.574 persone, i feriti sono 49.133 e gli edifici distrutti sono 6.444». Lo ha affermato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan parlando alla stampa a Kahramanmaras, durante la sua prima visita nel sud est della Turchia colpito dal terremoto. Il presidente turco ha fatto anche sapere che presto molti sfollati saranno trasferiti in alberghi ad Antalya, Alanya e Mersin, località marittime nel sud della Turchia.

Bimbo salvato dopo 52 ore in Turchia

Continuano a emergere storie e immagini incredibili dai luoghi del disastro. Ad Hatay, in Turchia, un bambino di otto anni è stato salvato dalle macerie di un edificio crollato dopo circa 52 ore. Lo riporta la Bbc. Yigit Cakmak è stato trasportato dall'edificio da cui è riemerso alla madre che lo ha accolto con un grande abbraccio.

Riaperto il valico di Bab al Hawa-Cilvegozu

Ha riaperto nelle ultime ore il valico di frontiera di Bab al Hawa-Cilvegozu, tra Siria e Turchia, e dal lato siriano del confine si dicono pronti a ricevere i tanto attesi aiuti umanitari internazionali diretti alle zone siriane devastate dal sisma e fuori dal controllo del governo centrale di Damasco. Parlando con l'ANSA, il direttore del lato siriano del valico di Bab al Hawa, Mazen Allush, ha affermato che il punto di passaggio frontaliero è aperto e pronto a ricevere gli aiuti, «ma finora nessun convoglio è arrivato». Bab al Hawa è l'unico valico dove, secondo l'Onu, possono passare gli aiuti dalla Turchia alla Siria.

Papa Francesco: solidarietà a popoli Turchia e Siria

«Il mio pensiero va in questo momento alle popolazioni della Turchia e della Siria duramente colpite dal terremoto che ha causato migliaia di morti e feriti». Così il Papa al termine dell'udienza generale. «Con commozione prego per loro ed esprimo la mia vicinanza a questi popoli, ai familiari delle vittime e a tutti coloro che soffrono per questa devastante calamità - ha aggiunto -. Ringrazio quanti si stanno impegnando per portare soccorso e incoraggio tutti alla solidarietà con quei territori in parte già martoriati da una lunga guerra».

Prime immagini dai satelliti europei delle aree colpite

Sono arrivate le prime immagini dai satelliti europei del Copernicus Rapid Mapping che evidenziano i danni delle aree colpite dal violento terremoto che ha colpito Turchia e Siria. Sono relative a 6 città, tra cui Antiochia, Adana e Osmaniye, e nelle prossime ore arriveranno quelle relative ad altre 14 aree. Mappe preziose per supportare i soccorsi realizzate con le immagini raccolte da un'ampia gamma di satelliti europei, come i Sentinel del programma Copernicus, processate e analizzate dai tecnici di e-Geos, la società italiana che coordina servizio europeo Copernicus Rapid Mapping.

Bimba salvata dalle macerie dopo 40 ore

Nelle zone devastate dal terremoto e colpite dal gelo avvengono ancora salvataggi che sanno di miracolo: una bambina di circa 8 anni è stata salvata dopo essere rimasta intrappolata sotto le macerie per 40 ore a Salqin una città nel nord ovest della Siria. Le immagini del Guardian mostrano il recupero stanotte da parte dei soccorritori della bambina con gli occhi sbarrati per lo choc ma in buone condizioni di salute.

Bilancio delle vittime a oltre 9.500

Il bilancio delle vittime del terremoto che ha colpito la Turchia e la Siria supera ora le 9.500, secondo gli ultimi dati ufficiali diffusi oggi. n Turchia, 6.957 corpi sono stati rimossi dalle macerie. Secondo Afad, un’organizzazione di soccorso turca, sono 6.957 i corpi estratti dalle macerie in Turchia e 2.547 quelli recuperati in Siria.

Erdogan in visita alle zone colpite dal sisma

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan si sta recando nel sud est della Turchia per visitare le zone colpite dal terremoto che ha provocato la morte di 6.234 persone mentre i feriti sono 37.011. Lo rende noto l'agenzia Anadolu. Ieri il leader turco aveva detto che avrebbe visitato Adiyaman, una delle città colpite dal sisma dove ha perso la vita, a causa del terremoto, Yakup Tar, un deputato del partito di Erdogan Akp, originario di quella località.

Tajani: "Contattati tutti gli italiani tranne Zen"

«Tranne l'imprenditore Angelo Zen, tutti gli italiani che si trovavano nelle zone del sisma sono stati contattati, sono in salvo. Vicino all'epicentro c'erano poche decine di connazionali, mentre nell'area ce n'erano circa 170, almeno coloro che erano registrati sull'app». Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani ad Agorà su Rai 3.

Quasi 9mila le vittime in Turchia e Siria

Sono oltre 8700 le vittime del terremoto di magnitudo 7.8 della scala Richter che ha colpito Turchia e Siria. L'autorità per la gestione delle emergenze e dei disastri ha aggiornato ad Ankara il bilancio dei morti, saliti a 6.234. I Caschi Bianchi, che operano nelle regioni siriane sotto controllo dei ribelli hanno riferito di 1280 morti e 2600 feriti. Nelle zone sotto controllo del governo di Damasco il bilancio è 1250 morti secondo il ministro della Salute citato da al-Ikhbariya. A riferirne è SkyNews.

 

 

In Tuchia finora 6.243 vittime

Almeno 6.234 persone hanno perso la vita nel terremoto che ha colpito il sud est della Turchia. Lo rende noto l'agenzia per le emergenze e i disastri turca Afad, come riporta Anadolu, facendo sapere che i feriti sono 37.011.

Il bilancio delle vittime sale a quasi 8mila

Il bilancio dei terremoti che hanno colpito il sud della Turchia è salito finora ad almeno 7.926 morti, incluse le vittime in Siria: lo hanno reso noto il governo turco, media statali siriani e la ong di protezione civile siriana White Helmets (Caschi Bianchi). Lo riporta la Cnn. Nelle aree della Siria in mano ai ribelli si contano almeno 1.220 vittime, mentre in quelle controllate dal governo almeno 812. In Turchia il bilancio è salito ad almeno 5.894 morti.

Terremoto Turchia - Masut Hancer ha il volto segnato dal dolore, lo sguardo fisso verso il vuoto, il giaccone con il colore arancione delle emergenze. È seduto sui resti di una casa crollata e stringe la mano di una ragazzina di 15 anni stesa vicino a lui, adagiata su quello che un tempo era il letto della cameretta, ma non ci sono più le mura, non c'è più il tetto. È Irmak, sua figlia, ed è morta nello spaventoso terremoto di lunedì in Turchia, a Kahramanmaras, nell'epicentro della prima scossa, la più potente, con 7.8 di magnitudo. L'immagine del padre che stringe, per lungo tempo, immobile, la mano della figlia morta ieri ha commosso un intero paese. Secondo i dati diffusi dal presidente Erdogan, che ha proclamato lo stato di emergenza per tre mesi nelle dieci province del terremoto, il sisma ha interessato, con diversi gradi di drammaticità, quasi un cittadino su 6, vale a dire «13 milioni di turchi su una popolazione di 85 milioni». Si aggiunge la disperazione della vicina regione della Siria devastata dal terremoto, dove ora si teme la diffusione del colera. Le temperature sono rigidissime, in molte zone sta nevicando, le strade sono distrutte, i soccorsi devono superare molti ostacoli e chi è ancora vivo, sotto le macerie, rischia di morire di ipotermia. Eppure, ieri ci sono stati molti miracolosi salvataggi.

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