Di Maio: così non si dialoga. E il Cremlino lo attacca. Draghi non andrà a Mosca

Il ministro in Aula: no a bilaterali senza distensione. I russi: ignora i suoi compiti. La Farnesina: è la stessa linea delle altre cancellerie europee. Solidarietà bipartisan

Ucraina, Mosca attacca Di Maio: «Nessun incontro senza distensione? Strana idea di diplomazia»
Ucraina, Mosca attacca Di Maio: «Nessun incontro senza distensione? Strana idea di diplomazia»
di Alberto Gentili
Mercoledì 23 Febbraio 2022, 17:38 - Ultimo agg. 24 Febbraio, 07:18
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Mario Draghi congela il suo viaggio a Mosca per incontrare Vladimir Putin, come conseguenza del riconoscimento da parte di Mosca della repubbliche separatiste di Donetsk e Lugansk. Perché, come ha spiegato il premier, «le prevaricazioni e i soprusi non devono essere tollerati».

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L'annuncio

A dare l’annuncio dello stop, attuato anche da Usa e Francia, è stato Luigi Di Maio durante la sua informativa in Senato. «Stamattina ci siamo coordinati con il presidente Draghi circa i prossimi passi da compiere per favorire una soluzione diplomatica», ha riferito il ministro degli Esteri, «siamo impegnati al massimo nei canali multilaterali di dialogo, ma riteniamo che non possano esserci nuovi incontri bilaterali con i vertici russi finché non ci saranno segnali di allentamento della tensione, linea adottata nelle ultime ore anche dai nostri alleati e partner europei».


Una decisione che ha innescato la dura reazione del responsabile della diplomazia russa Sergej Lavrov.

Secondo quanto riferito da Tass e Interfax, il ministro degli Esteri di Mosca ha definito «una strana idea di diplomazia» la dichiarazione di Di Maio sul congelamento del viaggio in Russia di Draghi. «I partner occidentali devono imparare a usare la diplomazia in modo professionale», ha attaccato a testa bassa Lavrov, «la diplomazia è stata inventata per risolvere situazioni di conflitto e alleviare le tensioni, e non per viaggi vuoti in giro per i Paesi e assaggiare piatti esotici ai ricevimenti di gala». La replica di Di Maio è arrivata a stretto giro: «No alle provocazioni, l’Italia è impegnata a trovare soluzioni diplomatiche per scongiurare una guerra». E dalla Farnesina hanno aggiunto: «La reazione di Lavrov denota nervosismo. Del resto è innegabile che se la Russia fa la guerra non c’è spazio per i colloqui bilaterali. Questi ci potranno essere solo se ci saranno segni evidenti di de-escalation e di allentamento della tensione».

 

Il doppio binario

Nella sua informativa in Senato, Di Maio, che ha incassato la solidarietà bipartisan per gli attacchi del ministro russo, ha descritto il doppio binario scelto dall’Italia e dall’Occidente: sanzioni ma anche spazio per la diplomazia. «Malgrado la gravità del momento, vogliamo continuare a concentrarci su ogni iniziativa diplomatica che possa scongiurare un conflitto», anche se è concreto il rischio di «un’operazione militare su larga scala della Russia in Ucraina». Per poi aggiungere: «Ulteriori sanzioni potrebbero essere adottate in caso di altre azioni russe». Di Maio ha infine annunciato uno stanziamento di circa 110 milioni «a sostegno della popolazione e l’economia ucraina».
E mentre Silvio Berlusconi si mostra prudente sulle sanzioni («Devono essere graduali e commisurate mantenendo aperto il dialogo»), Matteo Salvini torna filo-Putin e attacca le misure restrittive contro la Russia. In due tappe. La prima: «Le sanzioni sono sempre l’ultima delle possibilità da seguire perché gli italiani sono quelli che ci vanno di mezzo più di altri». La seconda, attaccando Josep Borrel: «Per il capo della politica estera dell’Unione europea, le sanzioni contro la Russia servono a bloccare lo shopping dei russi a Milano e i loro party a Saint Tropez… Siamo al ridicolo. O forse al tragico». La replica del Pd con Lia Quartapelle: «Salvini esca dall’ambiguità. Sostiene o no le sanzioni Ue contro l’aggressività russa?».

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