Leopoli, avvertimento alla Nato: ecco perché i russi hanno distrutto la base internazionale di Yavoriv

Ucraina, il raid russo contro la base dei peacekeeping di Leopoli è un avvertimento alla Nato
Ucraina, il raid russo contro la base dei peacekeeping di Leopoli è un avvertimento alla Nato
di Paolo Ricci Bitti
Domenica 13 Marzo 2022, 13:25
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Almeno trenta missili russi hanno ucciso 35 soldati e ne hanno feriti altri 135 - cifre non ancora definitive - nel Centro militare internazionale dell'Ucraina per il mantenimento della pace (The International Center for Peacekeeping and Security) a sud-ovest di Leopoli e a pochi chilometri dal confine con la Polonia.  Si tratta di uno dei bilanci più pesanti per un singolo raid russo e non è casuale la potenza di fuoco concentrata su un singolo obbiettivo che ha un alto valore anche simbolico.  

Il governatore della regione, scrivono i media internazionali,  Maksym Kozytskyy ha confermato che la Russia ha lanciato 30 razzi contro il complesso che si trova a circa 25 km dal confine con la Polonia. «Questo è un nuovo attacco terroristico alla pace e alla sicurezza vicino al confine con Ue e Nato», afferma su Twitter il ministro della difesa ucraino Oleksii Reznikov, precisando che nel Centro colpito «lavorano istruttori stranieri». «Informazioni sulle vittime sono in corso di accertamento», aggiunge il ministro che lancia un appello: «Serve agire per mettere fine a tutto questo.

Chiudete i cieli!».

Ma perché è così importante per i russi questa base? E perché le autorità ucraine parlano di "attacco terroristico"?  

L'International Center for Peacekeeping and Security è - era - fra le basi militari più vaste, importanti e avanzate dell'Ucraina, frequentata da istruttori di paesi europei e anche degli Stati Uniti e del Canada. Al momento non si conosce l'identità delle vittime, ma si tende ad escludere la presenza in questi giorni di militari non ucraini, abituale fino a pochi mesi fa. 

(Dal sito della Marina ucraina)

E' comunque in questa struttura, dotata di un poligono adatto anche ai mezzi pesanti, che anche di recente le truppe ucraine sono state addestrate ad usare le più avanzate armi anticarro (Rpg) fornite dai governi occidentali, quelle che hanno causato i danni maggiori alle forze russe grazie anche all'uso capillare di piccoli droni (proprio come quelli che abbiamo nelle nostre case) per le azioni di ricognizione e individuazione dei bersagli.

  

E' in questa base, inoltre, che vengono addestrate le truppe d'elite delle forze armate ucraine come i Marines. Nella struttura sono di casa delegazioni della Nato, quindi anche con partecipanti italiani, e anche di altre organizzazioni internazionali come l'Osce (Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa). Come ricorda il nome stesso della base, i militari vengono addestrati per missioni di peacekeeping  che, sotto le insegne in particolare della Nato, puntano a riportare la pace o a mantenerla in zone di conflitto. 

 

Nel 2021 l'ultima grande esercitazione internazionale Rapid Trident che coinvolse seimila soldati, duemila dei quali della Nato o di paesi di supporto. 

E' quindi in questa base che l'Ucraina stava guadagnando crediti per puntellare la richiesta di ingresso nel Patto atlantico. E il massiccio attacco dei russi a questa struttura segna un ulteriore innalzamento dei livello del conflitto: un avvertimento diretto alla Nato le cui truppe, del resto, si trovano a pochi chilometri dalla base, appena al di là del confine con la Polonia.

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