Ucraina, l'esercito della Bielorussia pronto ad attaccare Kiev, armi nucleari russe a Minsk

Un referendum "fake" per accogliere armi atomiche di Mosca

L'esercito della Bielorussia pronta ad attaccare Kiev, armi nucleari russe a Kiev
L'esercito della Bielorussia pronta ad attaccare Kiev, armi nucleari russe a Kiev
di Paolo Ricci Bitti
Lunedì 28 Febbraio 2022, 14:15 - Ultimo agg. 1 Marzo, 17:55
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La realtà è già lampante, presto sarà tutto nero su bianco: nell'aggressione della Russia all'Ucraina il partner più importante di Puntin è fin dall'inizio la Bielorussia del suo amico Alexander Lukashenko che ha accolto con il tappeto rosso le truppe di Mosca, passate dall'esercitazioni all'invasione del territorio di Kiev, così esposta a nord con i confini bielorussi.

Di più: l'Intelligence ucraina ha denunciato che un attacco missilistico russo all'aeroporto Zhytomyr, a 150 chilometri da Kiev, è stato lanciato da batterie installate sul suolo bielorusso. 

La stato satellite di Putin si starebbe inoltre preparando all'invio di propri soldati in Ucraina che dare man forte agli agli alleati russi.

Il dispiegamento potrebbe iniziare già oggi, secondo le dichiarazioni di un funzionario dell'Amministrazione Usa riportate nelle ultime ore dal Washington Post. «È molto chiaro che Minsk ora è un'estensione del Cremlino», ha detto. The Kyiv Independent ha scritto nelle scorse ore di più fonti che parlano di una decisione già presa. Tanto che la stessa Unione europea ha aggiunto la Bielorussia alla Russia per quanto riguarda le senzioni.

Le brutte notizie, per quanto prevedibili, non si fermano qui, perché Lukashenko, nel frattempo, ha allestito un referendum dall'esito scontato per togliere l'etichetta "paese non nuclearizzato" alla Bielorussia. Referendum che ha innescato anche proteste nelle piazze di Minsk puntualmente represse con la forza dalla polizia.

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«In Bielorussia c'è un referendum "fake" per modificare la costituzione e concedere lo status di "stato nucleare" al paese: questo è passo molto pericoloso», dice l'Alto rappresentante Ue per la politica estera, Josep Borrell, prima del consiglio straordinario sulla Difesa che si svolgerà in videoconferenza. «Sappiamo cosa vuol dire per Minsk diventare un paese nucleare: la Russia manderebbe immediatamente armi nucleari in Bielorussia», spiega Borrell, esortando i cittadini bielorussi a «protestare contro l'aggressione della Bielorussia all'Ucraina». Il referendum è sulle modifiche alla Costituzione proposte dal presidente Alexander Lukashenko per rafforzare i suoi poteri. Nella versione modificata, scompare anche l'obbligo per la Bielorussia di rimanere una «zona denuclearizzata».

Cade così la già fragile immagine di paese mediatore al tavolo della pace attorno al quale la Bielorussia si è seduta non tenendo certo distanze uguali fra Russia e Ucraina. 

C'è anche il ministro degli Esteri bielorusso, Vladimir Makei, ai colloqui in corso tra Russia e Ucraina nella regione di Gomel. Lo rende noto la Tass precisando che la sua presenza tra giornalisti e assistenti è stata notata nelle immagini di un livestream. Makei ha accolto stamane le delegazioni di Ucraina e Russia per i colloqui di pace, assicurando tutti i delegati che devono sentirsi «completamente al sicuro». «Cari amici, il Presidente della Bielorussia mi ha chiesto di darvi il benvenuto e di fornire tutto il necessario per il vostro lavoro, come concordato con il Presidente Zelensky e il Presidente Putin. Potete sentirvi completamente al sicuro qui. Questo è il nostro sacro dovere», ha detto Makei. «Il presidente Lukashenko - ha aggiunto - si augura sinceramente che, durante i colloqui di oggi, sarà possibile trovare soluzioni a tutti i problemi riguardo a questa crisi. Tutti i bielorussi stanno pregando per questo. Qualsiasi proposta, in termini di organizzazione dell'incontro di oggi, sarà considerata e assolutamente soddisfatta».

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