Putin cambia strategia: avanzata in stallo, nuove truppe in Bielorussia e Crimea per accerchiare Kiev

Ucraina, avanzata in stallo, l'esercito russo cambia strategia: tenaglia attorno a Kiev con nuove truppe dalla Bielorussia
Ucraina, avanzata in stallo, l'esercito russo cambia strategia: tenaglia attorno a Kiev con nuove truppe dalla Bielorussia
Giovedì 24 Marzo 2022, 17:30 - Ultimo agg. 25 Marzo, 09:22
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Impantanato nelle campagne dal terreno che si sta sgelando, sempre più sfilacciato nei collegamenti, non sempre bene rifornito di carbirante e munzioni, sorpreso dalla resistenza ucraina che riesce persino a far decollare qualche jet, l'esercito russo sta cambiando i suoi piani, abbandonando le operazioni offensive in alcune aree e concentrando le sue forze sull'offensiva a Kiev e sull'occupazione totale dei distretti di Donetsk e Lugansk.

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I veri obiettivi di Putin

Distretti con forte presenza di popolazione filorussa, mentre il resto degli abitanti è in gran parte fuggito o - peggio - è stato deportato. Distretti che la Russia considera già definitivamente suoi al tavolo delle trattative, replicando così la conquista della Crimea nel 2014. Ma certo Putin non si acconterebbe mai di quelle due minirepubbliche dopo aver innescato un pandemio di tale portata. Lui vuole Kiev.

Il cambio di stategia dell'esercito di Mosca viene sottolineato dall'agenzia ucraina Unian citando informazioni dello Stato maggiore delle forze armate ucraine. «La leadership militare russa sta trasferendo armi ed equipaggiamento militare dai distretti militari alla Bielorussia e alla Crimea. L'obiettivo è fare un tentativo di preparare e mettere in atto azioni offensive per l'accerchiamento di Kiev», scrive l'Unian. «Secondo le informazioni ricevute, la leadership politico-militare russa ha deciso di adeguare i piani a causa del fatto che gli obiettivi fissati prima dell'invasione non sono stati raggiunti in tempo», conclude.

 

Kiev, la capitale ucraina, resta la priorità per l'esercito russo ed è possibile una nuova offensiva nelle prossime settimane. Lo sostiene l'intelligence britannica nel bollettino giornaliero. Nel nord della capitale, si legge nel bollettino pubblicato sul profilo twitter del Ministero della Difesa britannico, sono proseguiti pesanti combattimenti, ma l'avanzata russa da quella direzione si è fermata. «Nonostante la continua mancanza di progressi, Kiev rimane l'obiettivo militare principale della Russia ed è probabile che si decida di dare priorità al tentativo di accerchiare la città nelle prossime settimane», scrive l'intelligence inglese. «Le forze che avanzano dalla direzione di Hostomel, nel nord-ovest, sono state respinte da una feroce resistenza ucraina. La colonna di mezzi corazzati russi resta ad oltre 25 chilometri dal centro della città», aggiunge.

La guerra delle deportazioni e dei ricatti

«Secondo i dati forniti dalla Russia, ad oggi sono già state deportate dall'Ucraina 402.000 persone, di cui 84.000 bambini. Ieri erano 366.000. E non sappiamo cosa sia successo loro» A denunciarlo è la commissaria del Parlamento ucraino per i diritti umani, Lyudmila Denisova, citata dall'agenzia Unian, definendolo «un crimine di guerra». «Abbiamo saputo che vengono trattenuti in campi in cui vengono filtrati nella regione di Donetsk, poi portati in Russia. A chi accetta di lavorare è vietato lasciare il proprio luogo di residenza per 2 anni», ha aggiunto Denisova. 

«Non possiamo dire se le cifre siano corrette o errate, ma possiamo supporre che vengano portati fuori dal Paese. E questo è dimostrato dai cittadini che ci hanno chiamato e ci hanno detto dove erano stati portati, e che ci sono molte altre persone con loro che vengono portate in direzioni sconosciute», ha proseguito Denisova in un'informativa al Parlamento. «Questi sono i loro dati. Le autorità si stanno occupando del problema. Noi lo registriamo come un crimine di guerra», ha aggiunto la commissaria di Kiev.

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