Ricercato da anni il mercenario messinese Pino Russo, che secondo la procura da anni si troverebbe nel territorio ucraino del Donbass. Inizia tutto per caso, dopo un post pubblicato il 6 gennaio del 2019 sul profilo Facebook di tale Giuseppe Russo, fino a quel momento uno sconosciuto per le forze dell'ordine. Invece Russo, detto Pino, 20 anni, per la Procura di Messina, guidata da Maurizio de Lucia, è un mercenario pro Russia che da anni si trova nel territorio ucraino del Donbass. Il gip di Messina, nell'aprile del 2021, ha disposto l'arresto del giovane, poi confermato dal Tribunale del Riesame, nel luglio 2021.
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L'inchiesta partita da Facebook
L'inchiesta è partita dall'analisi del profilo Facebook di Russo che aveva postato una sua foto con indosso «un'uniforme di combattimento con fregi militari, quali la stella sul colbacco, la stella con falce e martello nella fibbia, di chiara appartenenza filorussa», scriveva il gip nella misura cautelare.
Il tatuaggio con teschio e maschera a gas
Il 16 agosto 2019 «Russo riferiva con compiacimento ai familiari di essere stato impegnato in una azione militare, nel corso della quale era stato impiegato, tra l'altro, un mitragliatore kalashnikov». Il 16 novembre 2019, conversando con la sorella e con il fidanzato di lei, il mercenario diceva di «volersi fare un tatuaggio con l'effige della propria milizia». Ecco la conversazione intercettata: «...Metà teschio... metà maschera a gas... con il filo spinato attorno». Secondo il gip di Messina, come si legge nella misura cautelare, Russo aveva postato sul suo profilo social altre foto «mentre imbracciava un fucile mitragliatore, tipo kalashnikov, in dotazione all'Esercito russo, accanto a una mina antiuomo. In altre immagini era anche ripresa una base militare con la scritta 'Per Putin' e in cirillico». Inoltre «dall'acquisizione di alcuni filmati presso la Rai, in occasione di una puntata del programma 'Speciale Nemò mandato in onda il 18 giugno 2018 sul conflitto in Ucraina, veniva ripreso un uomo con le fattezze di Russo». E che si trattasse di lui «si aveva la conferma da una chat su Facebook in cui lo stesso Russo riferiva a un amico di essere stato ripreso nel corso di una trasmissione televisiva sebbene si fosse rifiutato di rilasciare una intervista».