Negoziati Ucraina Russia, cosa prevede la neutralità stile Austria e Svezia? Kiev rifiuta il modello e chiede garanzie

Al terzo giorno del quarto round di incontri ancora nessuna trattativa è chiusa. «Il modello può essere solo ucraino e solo con garanzie di sicurezza» non ha dubbi Kiev

Ucraina, cosa prevede la neutralità stile Austria e Svezia? Kiev rifiuta il modello e chiede garanzie
Ucraina, cosa prevede la neutralità stile Austria e Svezia? Kiev rifiuta il modello e chiede garanzie
Mercoledì 16 Marzo 2022, 14:45 - Ultimo agg. 22 Febbraio, 13:04
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Kiev chiede «garanzie di sicurezza assolute» da Mosca mentre rifiuta l'idea di un modello di «neutralità svedese o austriaca» avanzata dal Cremlino nel corso del negoziato di oggi. «L'Ucraina è ora in uno stato di guerra diretta con la Russia. Pertanto, il modello può essere solo 'ucraino'», ha dichiarato uno dei negoziatori ucraini Mykhailo Podoliyak nei commenti. Specifica di volere "garanzie di sicurezza assoluta" nei confronti della Russia.

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Kiev dice no alla neutralità stile Austria o Svezia

«Ciò significa che in futuro i firmatari della garanzia non si facciano da parte in caso di attacco all'Ucraina, come successo oggi, ma partecipino attivamente al conflitto a fianco dell'Ucraina e ci forniscano ufficialmente una fornitura immediata della quantità necessaria di armi».

Specifica il negoziatore. «L'Ucraina vuole garanzie dirette e ferme che il cielo sarà chiuso». Infine Podoliyak ha concluso: «L'Ucraina non è mai stata uno Stato militarista che attacca o progetta di attaccare i suoi vicini. A differenza di quegli stessi vicini – ha aggiunto riferendosi, ovviamente, alla Russia – Ecco perché oggi l'Ucraina vuole avere un gruppo di alleati forte che dia garanzie di sicurezza ben definite».

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Le trattative

Così le trattative che nei giorni scorsi sembravano poter essere vicine tornano ad allontanarsi. Il presidente Zelensky rifiuta la neutralità su modello austriaco o svedese e anzi chiede garanzie di sicurezza per il proprio Paese. Garanzie che prevederebbero un accordo legato alla difesa dell'Ucraina in caso di attacco. Ma che cosa prevede il modello di neutralità a cui stanno facendo riferimento? 

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Modello Austria

Austria e Svezia - i cui modelli sono stati evocati oggi da Mosca per l'Ucraina ma rifiutati da Kiev - sono arrivati alla scelta della neutralità attraverso percorsi politici molto diversi. Quella austriaca fu una scelta condizionata da un compromesso politico. Vienna si liberò dell'occupazione di Usa, Gran Bretagna, Francia e Urss successiva alla Seconda guerra mondiale grazie alla firma, da parte delle potenze occupanti, del Trattato di stato del 15 maggio 1955. Un mese prima i sovietici avevano chiesto a Vienna di sottoscrivere il Memorandum di Mosca con l'obiettivo di impedirle l'adesione alla Nato dopo il ritiro alle truppe di occupazione: un percorso analogo a quello probabilmente immaginato da Vladimir Putin e messo sul tavolo dei colloqui dalla delegazione russa. Il 26 ottobre 1955 fu promulgata a Vienna la Dichiarazione di neutralità, un atto costituzionale del parlamento austriaco che quindi non poggia, sotto il profilo giuridico, su un accordo internazionale. Si tratta di una legge fondamentale dello Stato che sancisce l'impegno perpetuo a rimanere fuori da qualsiasi conflitto, a non aderire ad alleanze militari e a non ospitare sul territorio nazionale basi militari straniere.

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La Svezia

La Svezia invece, quando scoppiò la Seconda guerra mondiale, era neutrale da più di un secolo, dalla fine delle guerre napoleoniche, e non prese parte al conflitto anche se nella prima fase concesse alcune facilitazioni logistiche alla Germania e in seguito, a partire dal 1944, agli Alleati. Una posizione ribadita nel 1949 quando Stoccolma si rifiutò di entrare nella Nato. Secondo il diritto internazionale, la Svezia si è impegnata a una « neutralità convenzionale» e quindi non a una neutralità permanente. Come membro dell'Unione europea è tra i promotori di un'intensificazione della politica comunitaria di difesa e sicurezza e le truppe svedesi - assieme a quelle finlandesi, norvegesi, estoni e irlandesi - partecipano al battaglione nordico. A partire dal 2015, a seguito dell'attivismo militare russo, sono state aumentate le spese militari ed è stato rafforzato il dispositivo a difesa della strategica isola di Gotland, nel mar Baltico. A seguito dell'invasione russa dell'Ucraina ha ripreso quota in Svezia il dibattito sull'adesione all'Alleanza anche a seguito dell'invio di armi a Kiev. 

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Saltano gli accordi

Al di là del “no” di Zelensky alla neutralità, il capo negoziatore russo ai colloqui con l’Ucraina, Vladimir Medinsky, aveva già tenuto a precisare che sarebbe stato solo un aspetto dell’eventuale accordo con l’Ucraina: «Naturalmente, la questione chiave per noi è lo status della Crimea e del Donbass, oltre a una serie di questioni umanitarie, tra cui la denazificazione, i diritti della popolazione di lingua russa e lo status della lingua russa».

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