Mentre a terra si discute di avanzamenti di truppe e alleanze, nei cieli è già guerra fredda. Con le no-fly zone imposte dalle due parti del conflitto in Ucraina, prima la chiusura dello spazio aereo ai voli russi da parte dell'Europa e poi la risposta speculare di Mosca, ora le compagnie aeree sono costretta ad adattarsi e ridisegnare nuove rotte. Senza poter sorvolare Mosca e la Siberia - la via più breve tra Asia e Europa - si calcola che gli spostamenti tra Asia ed Europa potrebbero durare fino a 5 ore in più con un aumento del costo di circa 300 euro a passeggero. E c'è chi, come la compagnia finlandese Finnair, rispolvera le rotte dei tempi della guerra fredda che passano per il polo Nord per collegare Tokyo alla Finlandia.
Stangata per i viaggiatori
Uno scenario che molti addetti del settore non esitano a descrivere come "peggiore della pandemia" e che rischia di trasformarsi in una "tempesta perfetta" per un settore già devastato dalla pandemia. Da una parte l'aumento del costo del carburante - il Kerosene è salito del 61% in un anno - e dall'altra i costi in salita delle tratte del trasporto merci, diventati una fonte di guadagno importante durante gli anni pandemici e che ora vedranno ridurre il margine a causa dei rincari conseguenti alle no-fly zone.
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Le "nuove" rotte della Guerra Fredda: da Helsinki a Tokio si passa per il Polo
Tra i collegamenti che subiranno maggiori variazioni ci sono i voli tra Asia e Europa. Dal 9 marzo i voli Finnair solcheranno nuovamente una rotta che non tracciavano dal 1989, dai tempi della guerra fredda sorvolando il Polo Nord per raggiungere Helsinki da Tokyo. La nuova "via alternativa" richiederà circa 4 ore in più di volo e la traversata passerà dalle 9 ore abituali alle 12 e quaranta. Questo se le condizioni meteo sono favorevoli. Altrimenti si dovrà optare per una rotta "da sud" passando su Kazakistan e Mongolia, ci vorranno quasi 4mila km in più e 4 ore e 46 minuti in più. I costi ovviamente lievitano: ogni ora di volo in più costerà circa tra i 4mila e i 12mila euro, una spesa che per le compagnie aree sarà di 20-60mila euro in più.
Come cambiano i voli dall'Italia
Il divieto di sorvolare i cieli russi vale anche per gli aerei in partenza dall'Italia, in risposta alla no-fly zone imposta dall'Unione Europea. Anche per il nostro paese dunque, ci saranno conseguenze, soprattutto per quanto riguarda i voli diretti in Asia. Tratte più lunghi comporteranno consumi maggiori di carburante, quindi costi più per raggiungere ad esempio Cina e Giappone, per il quale Ita Airways ha in programma di inaugurare la nuova tratta a giugno.
Voli più lunghi e costi più alti
Tra le tratte modificate c'è Helsinki - Bangkok, che passa da 10 ore e mezza a 12 ore e 40. Anche Tokyo -Londra aumenta di 3 ore e mezza (da 12 ore e un quarto a 15 ore e 20) passsando per l'Alaska, la Groealndia e l'Islanda vista l'impossibilità di sorvolare la Siberia.
L'Eurocontrol - ente europeo che coordina lo spazio aereo - stima anche modifiche per la tratta Parigi Tokyo che richiederà 2 ore e mezza in più (con una spesa extra 10-30mila euro), Francoforte Pechino un'ora e mezza in più (6-18mila euro). Volare sopra la russia non costa poco: se si vogliono sorvolare i cieli di mosca bisogna pagare una "tassa" di 3700 euro a volo, che la Russia gira al Aeroflot (il vettore aereo di bandiera russa).