Ucraina, ecco perché la guerra può iniziare il 16 febbraio: la partita a scacchi (di intelligence) tra Biden e Putin

La tensione tra Washington e Mosca non si placa. La strategie del presidente degli Stati Uniti e le razioni dalla Russia

Ucraina, ecco perché la guerra può partire il 16 febbraio: la partita a scacchi (di intelligence) Biden-Putin
Ucraina, ecco perché la guerra può partire il 16 febbraio: la partita a scacchi (di intelligence) Biden-Putin
Simone Pierinidi Simone Pierini
Domenica 13 Febbraio 2022, 12:13 - Ultimo agg. 14 Febbraio, 09:51
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La telefonata tra Joe Biden e Vladimir Putin non sembra aver placato la tensione al confine con l'Ucraina. E per il possibile primo attacco russo la data da cerchiare sul calendario sarebbe quella del 16 febbraio. Mercoledì prossimo, quindi, almeno secondo le informazioni di intelligence raccolte dal New York Times e qualche ora prima anche dal Der Spiegel tedesco, citando fonti della Cia. Da Kiev questa mattina arrivano aggiornamenti rassicuranti: negli ultimi giorni non sono stati registrati «drastici cambiamenti» alla frontiera. Assicura il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba. A livello diplomatico sale però la tensione tra Washington e Mosca, accusata di incrementare la propria presenza militare a ridosso del territorio ucraino. L'Ucraina, ha proseguito Kuleba, continua «a lavorare attivamente con gli alleati e dall'interno», certa che la diplomazia sia l'unica via percorribile per risolvere la crisi. «L'Ucraina non è sola. La situazione è sotto controllo e il Paese è preparato a qualunque tipo di scenario», ha assicurato. 

La partita a scacchi sul 16 febbraio

La data del 16 febbraio resta però centrale, come una pedina di una partita a scacchi.

Da diverse latitudini viene letta come una strategia per mettere in difficoltà Putin, o viceversa una polpetta avvelenata proveniente da Mosca, frutto di una campagna di disinformazione per distogliere le attenzioni sulle prossime mosse. Proprio su questi equilibri si muove la diplomazia Usa. Rivelare le prossime mosse della Russia per cercare di far saltare i piani di Mosca, guadagnare tempo per la diplomazia e forse concedere a Vladimir Putin la possibilità di valutare i costi politici, economici e umani di un'invasione. Questa sarebbe la strategia messa in atto dall'amministrazione Biden nell'ambito della sua campagna per complicare e scoraggiare un'invasione dell' Ucraina da parte di Mosca.

 

Il piano di Biden per fermare Putin

Nelle ultime settimane, riporta il New York Times, l'amministrazione Biden ha dettagliato i movimenti delle forze armate russe al confine con l'Ucraina, rivelato il piano di Mosca per creare un falso video di atrocità come pretesto per un'invasione, e anche suggerito che i piani di Putin incontrerebbero i dubbi di alcuni funzionari russi. Per gli Stati Uniti si tratta della maggiore diffusione di informazioni riservate di intelligence dai tempi della crisi dei missili a Cuba. E di una scommessa non da poco visto che Biden ha ripetuto «di non avere intenzione di inviare truppe americane per difendere l'Ucraina. L'amministrazione infatti sta mettendo in guardia il mondo su una minaccia urgente, non sta perorando la causa di una guerra ma sta invece cercando di evitarla», mette in evidenza il New York Times. Quello che l'amministrazione sta facendo, secondo il giornale, è rendere più difficile per Putin giustificare un'invasione con bugie, mettendo a rischio la sua posizione sul palcoscenico mondiale e cercando di unire il fronte per un risposta dura nel caso fosse necessario.

Il pretesto per l'attacco

«Nessuno dovrà sorprendersi qualora la Russia dovesse provocare un incidente che poi userà per giustificare l'azione militare che ha pianificato». A dichiararlo, intervenendo dalle Hawaii è stato il segretario di stato americano Antony Blinken. «Il rischio di un'azione militare russa è abbastanza alto e la minaccia abbastanza imminente» da rendere l'ordine di lasciare l'Ucraina impartito alla maggior parte del personale diplomatico americano «la cosa prudente da fare».

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Mosca: Stati Uniti isterici

Da Mosca si parla di «isteria degli Stati Uniti sull'Ucraina che ha raggiunto il suo culmine», stando alle parole pronunciate ieri dal consigliere per la politica estera del Cremlino, Yury Ushakov. La Russia resta impegnata nel dialogo per risolvere la crisi, ha dichiarato nel corso di una conferenza stampa. E sul colloquio tra il presidente americano Joe Biden e quello russo Vladimir Putin, il Cremlino ha detto che i due leader si sono impegnati a «continuare» il dialogo.

Londra ritira gli osservatori britannici dell'Osce

Gli osservatori britannici dell'Osce, Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa, vengono ritirati dall' Ucraina: ad annunciarlo è stato un portavoce del Foreign Office citato dalla Cnn. «In linea con le nostre responsabilità, abbiamo preso la decisione di ritirare i nostri osservatori distaccati presso la missione Smm dell'Osce. Prendiamo molto sul serio la sicurezza del nostro personale», ha dichiarato il citato dall'emittente. La Missione speciale di monitoraggio dell'OSCE in Ucraina (Smm) era stata dispiegata il 21 marzo 2014. «La Smm è una missione civile disarmata, presente sul campo 24 ore su 24, 7 giorni su 7 in tutte le regioni dell' Ucraina. I suoi compiti principali sono osservare e riferire in modo imparziale e obiettivo sulla situazione in Ucraina e facilitare il dialogo tra tutte le parti», si legge sul sito dell'organizzazione.

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