Due mesi con l'acqua alle ginocchia anche dentro le case, con le piazze, le strade e i campi allagati pur di rallentare la marcia dei russi e salvarsi dall'occupazione. È la resistenza di Demydiv, un paese di tremila anime a nord di Kiev, in Ucraina, tre chilometri a ovest del fiume Dnepr. Lo scorso 25 febbraio quando è scoppiata la guerra e i russi avanzavano, gli abitanti del villaggio hanno aperto la diga che protegge il paese inondando tutte le vie e i campi circostanti creando una grande palude.
La palude ha rallentato i russi
Una scelta che si è rivelata efficace: ha rallentato l'avanzata dei russi verso la capitale e allo stesso tempo ha protetto il paese che, sebbene si trovasse nel territorio occupato dal nemico non era facile da pattugliare per via dell'acqua e non ha subito il triste destino di altri villaggi vicini come Bucha. "Tutti capiscono e nessuno se ne pente per un momento, abbiamo salvato Kiev!"" ha detto Antonina Kostuchenko, pensionata, agli inviati del New York Times.
Kiev: Atto eroico dei cittadini di Demydiv
Ringraziamenti ai cittadini di Demydiv sono arrivati anche dal governo ucraino.
La ricostruzione dopo l'occupazione
Ora che i russi sono andati via gli abitanti sono impegnati a ripulire le strade e a riparare i danni fatti dall'acqua. Un lavoro difficile, anche perchè la diga è stata bombardata dai russi e l'area è ancora completamente allagata. I residenti però non si perdono d'animo e sono tutti al lavoro per rimettere al più presto le strade in sicurezza.