Il fallimento dell'esercito russo nella conquista dell'Ucraina era prevedibile. Ad affermarlo è Marat Gabidullin, un ex mercenario del gruppo Wagner che ha combattuto in Siria per conto del Cremlino.
La telefonata prima dell'inizio della guerra
L'ex soldato ha raccontato ai giornalisti di aver lasciato il gruppo Wagner nel 2019 e di aver però ricevuto una chiamata alcuni mesi prima dell'inizio della guerra da un reclutatore che lo invitava a combattere come mercenario in Ucraina. A questo punto il 55enne dice di aver rifiutato perchè sapeva "che le forze russe non erano all'altezza del compito" nonostante l'elogio dei successi in Siria al fianco di Bashar Al-Assad e delle armi a disposizione.
L'analisi del mercenario: Un fallimento prevedibile
Anche sull'assedio di Kiev, Gabidullin ha le idee chiare: il fallimento russo era prevedibile, perchè negli anni precedenti l'esercito di Mosca non aveva mai affrontato un nemico potente e organizzato, ma solo terroristi e rivoltosi, come nel caso della Siria.
Il Cremlino smentisce
Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino, ha affermato di non sapere chi fosse Gabidullin e se sia mai stato membro di compagnie militari private: "Noi, lo stato, il governo, il Cremlino non possiamo avere nulla a che fare con questo" ha detto. Anche il ministero della Difesa russo non ha risposto a una richiesta di commento.
Gli ex militari contro Putin
Gabidullin non è il primo soldato o ex militare che si esprime contro la strategia adottata dalla Russia in Ucraina. Igor Girkin, tra i militari che guidarono una rivolta armata pro-Cremlino nell'Ucraina orientale nel 2014, ha criticato duramente il modo in cui la guerra in Ucraina è stata condotta. Anche Alexei Alexandrov, che partecipò alla ribellione del 2014, ha detto a Reuters a marzo che l'invasione è stata un errore.