Variante inglese, voli riaperti con Londra per rimpatriare gli italiani: due tamponi e isolamento

Variante inglese, voli riaperti con Londra per rimpatriare gli italiani: due tamponi e isolamento
di Cristiana Mangani
Mercoledì 23 Dicembre 2020, 07:24 - Ultimo agg. 12:05
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Potranno rientrare tutti coloro che vivono in Gran Bretagna ma sono residenti in Italia, e anche i cittadini che hanno motivi di necessità e urgenza. La chiusura improvvisa dei collegamenti con l'Inghilterra disposta dal ministro della Salute Roberto Speranza, non appena si è saputo che nel Regno Unito si era diffusa una variante più contagiosa di Covid-19, ha scatenato il panico tra i nostri concittadini. Così ieri, il ministro degli Esteri Di Maio, in accordo con i colleghi della Salute e delle Infrastrutture, ha deciso di revocare il blocco per permettere a chi ne ha titolo, il rientro nel Paese. Restano esclusi quelli che risiedono stabilmente nel Regno Unito e chi pensava di fare visita alle famiglie per Natale e Capodanno.

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LE REGOLE
Saranno voli commerciali, di linea, a riportare a casa circa 2800 italiani. Non sarà un fuggi fuggi generalizzato. La variante del virus non sembra spaventare poi troppo chi vive in Gran Bretagna, e chi ha chiesto di tornare lo ha fatto perché era già nelle sue previsioni. Per il rientro sono state imposte regole precise: Speranza ha firmato un'ordinanza in base alla quale, chiunque faccia ritorno da quel territorio verrà sottoposto al tampone prima e al momento dell'arrivo. E comunque dovrà fare obbligatoriamente la quarantena di 14 giorni una volta atterrato in Italia.
Nessuna restrizione, invece, per le merci. La decisione presa dai ministri italiani arriva dopo la sollecitazione della Commissione Ue che, in una nota ufficiale, ha chiesto di rimuovere subito i blocchi per la circolazione delle merci tra Regno Unito e resto dell'Europa, perché si rischia di mettere in crisi la catena di rifornimenti verso le isole britanniche. Non un obbligo, ma un consiglio, che comunque ha un forte peso politico e prende atto delle difficoltà crescenti alle frontiere britanniche: migliaia di tir fermi a Dover, supermercati inglesi costretti a intaccare le loro scorte per far fronte alla domanda.
Dopo 48 ore di panico, l'odissea dovrebbe dunque finire a breve. La riunione che si è svolta alla Farnesina sembra essere stata decisiva. Sono centinaia gli italiani che negli ultimi giorni hanno intasato mail e linee telefoniche del nostro consolato a Londra per lamentare di essere rimasti bloccati. Alitalia si è già detta «pronta e disponibile» ad andare a prenderli e spiega di attendere indicazioni da parte del governo o dal ministero degli Esteri. Naturalmente le destinazioni ammesse saranno quelle degli hub principali, dove ci sono le strutture adeguate per poter sottoporre a controlli e a tamponi i passeggeri.
Nel frattempo, le proteste di chi è rimasto bloccato si sono fatte sentire con forza anche attraverso i social media: su Facebook si sono formati diversi gruppi per spingere sul governo.

Tra questi, uno dei più attivi è quello battezzato Azione collettiva italiani bloccati in Gran Bretagna, dove un migliaio di membri piuttosto agguerriti ha postato in 48 ore più di 150 post e tantissimi commenti per denunciare situazioni di disagio: da chi ha perso il lavoro e voleva rientrare a chi ha difficoltà a trovare un alloggio alternativo, dalla mancanza di denaro per pagarsi l'hotel fino a delicate situazioni di salute: «Io sarei dovuta rientrare - è uno dei messaggi -, incinta di 29 settimane, ho dovuto lasciare il mio appartamento e al momento sono in un appartamento prenotato all'ultimo minuto».

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LE PRENOTAZIONI
Ma il bacino degli italiani interessati dal blocco, in vigore fino all'Epifania, è stimato essere molto più ampio rispetto a quello più ristretto degli utenti sul gruppo Facebook. Stando ai dati raccolti fra le compagnie aeree, la sola Alitalia ha cancellato o rinviato le prenotazioni di circa 1.100 passeggeri che avrebbero dovuto volare dal 20 al 31 dicembre. Facendo la stima di una media di passeggeri in partenza verso l'Italia dagli scali britannici nel periodo fino al 6 gennaio, con tutti i vettori operativi su queste rotte (inclusi British, Ryanair, EasyJet o Vueling), a Londra calcolano che le persone bloccate o costrette a rivedere i propri piani potranno essere alla fine più di 15.000. In serata anche la Francia ha annunciato la riapertura dei collegamenti con il Regno Unito, previa presentazione di un test Covid negativo.

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