Veronika Didusenko, l'ex miss Ucraina fuggita da Kiev: «Senza acqua né cibo: così ho salvato mio figlio»

Dopo il primo bombardamento sulla capitale è salita in macchina con il figlio, è scappata, ha attraversato mezza Europa e si è fermata a Ginevra. Poi ha raggiunto Los Angeles

Veronika Didusenko, l'ex miss Ucraina fuggita da Kiev: «Senza acqua né cibo: così ho salvato mio figlio»
Veronika Didusenko, l'ex miss Ucraina fuggita da Kiev: «Senza acqua né cibo: così ho salvato mio figlio»
di Raffaele Alliegro
Mercoledì 16 Marzo 2022, 18:06 - Ultimo agg. 19:54
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«Dovevo fuggire da Kiev. Dovevo sopravvivere per salvare mio figlio». Veronika Didusenko, 26 anni, ex miss Ucraina, alla fine ce l'ha fatta. Dopo il primo bombardamento sulla capitale è salita in macchina con il figlio, è scappata, ha attraversato mezza Europa e si è fermata a Ginevra. Poi ha raggiunto Los Angeles per denunciare in una conferenza stampa cosa stava avvenendo nel suo Paese: «Questa guerra è una tragedia per l'Ucraina. Le persone sono costrette a combattere o a scappare per salvarsi la vita».

L'intervista a Fox News 

Negli Stati Uniti Veronika Didusenko ha chiesto aiuto per il suo popolo.

E ha raccontato nel dettaglio a Fox news come ha fatto a mettersi in salvo. «Erano le cinque del mattino il primo giorno in cui ho sentito le sirene, un suono mai sentito prima. Ho acceso la tv e sono andata su Facebook per scoprire cosa stava succedendo», ha detto la 26enne a Fox news. «Sui social ho visto i post dei miei amici che dicevano cose del tipo: “La guerra è iniziata, i russi hanno invaso l'Ucraina, stanno bombardando Kiev”. È stato uno choc. Senza pensarci due volte ho preso la valigia che avevo già preparato nei giorni precedenti, ho svegliato mio figlio di 7 anni e sono salita con lui in macchina. Pochi minuti dopo stavo già guidando verso ovest. Dovevo andarmene al più presto da Kiev».

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In realtà la situazione in Ucraina era pericolosa già da alcuni giorni. Venti di guerra soffiavano fortissimi sul Paese e lei si era preparata al peggio. «Biden aveva detto di essere convinto che Putin aveva già deciso di invadere l'Ucraina. E molti soldati russi erano al confine. Quindi ho cominciato seriamente a preoccuparmi per la sicurezza del mio Paese e per la mia famiglia. Per questo avevo preparato la valigia. Ero pronta a ogni evenienza. Mi ricordo però che non tutti condividevano le mie preoccupazioni a Kiev. Molti miei amici pensavano che non c'era da temere, che Putin non sarebbe stato così pazzo da iniziare una guerra. Un giorno, in un bar, ho visto moltissimi stranieri. E ho pensato: “Che ci fanno qui? Perché sono ancora in Ucraina dopo che gli Usa hanno detto agli americani di lasciare il Paese il prima possibile?”. E invece erano seduti proprio lì a pranzare. Sembrava tutto tranquillo. Non c'era alcun segno di un'invasione russa in arrivo».

Il racconto dell'invasione

L'invasione ha colto moltissime persone di sorpresa. E tutti quelli che potevano, a quel punto, hanno tentato di mettersi in salvo. «Quando ho lasciato Kiev, lo hanno fatto anche migliaia di altre famiglie, su innumerevoli auto. Si è creata una lunghissima fila di macchine. Ci sono voluti due giorni per uscire dall'Ucraina a causa di enormi ingorghi stradali», ha detto ancora Veronika Didusenko a Fox news. «Tutti andavano verso il confine occidentale. Non dimenticherò mai che guidavo con automobili militari da un lato, carri armati dall'altro ed elicotteri russi che volavano sopra la mia testa. Avevo molta paura, sia per la mia vita che per quella di mio figlio. Non avevamo né cibo né acqua a sufficienza. Ogni rumore di un'auto o di un aereo mi faceva sobbalzare. Ogni volta temevo che fosse una bomba o qualcuno che sparava. Ma andavo avanti. Dovevo sopravvivere. Non posso neppure immaginare cosa stiano provando le persone che sono rimaste».

L'ex miss Ucraina ha attraversato l'Europa ed è riuscita a raggiungere Ginevra, dove ha alcuni amici. «Io e mio figlio abbiamo attraversato tre Paesi prima di arrivare in Svizzera. Mi sono fermata a Ginevra. Poi sono andata a Los Angeles dove mi aspettavano per l'8 marzo: avevo già programmato, alcuni mesi prima, di parlare a un incontro in occasione della giornata della donna. Quindi ho confermato l'appuntamento alla conferenza stampa con l'obiettivo di fare un appello pubblico a nome degli ucraini sotto attacco. Volevo parlare della guerra, della devastazione a cui ho assistito con i miei occhi. Volevo che la gente capisse cosa sta succedendo». Ed ora è convinta che l'Ucraina si libererà dall'invasione e tornerà a essere un Paese libero: «Sì, questa guerra è una tragedia. È un atto di terrorismo contro un Paese pacifico e democratico. Ma sono certa che un giorno l'Ucraina tornerà libera, indipendente, più unita e più forte di prima».

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