Sono passati 47 anni ma Afragola non ha dimenticato il maresciallo capo Gerardo d'Arminio, divenuto simbolo della lotta contro la criminalità organizzata.
Questa mattina, autorità civili e militari hanno ricordato quella tragica giornata durante la quale il militare fu sottratto all’affetto dei suoi cari. Alla commemorazione hanno partecipato anche una rappresentanza del Comune di Montercorvino Rovella, di cui era originario, e del presidio Libera di Casoria. Quella corona di fiori vicino al busto bronzeo del maresciallo, in piazza Gianturco, ha un alto valore simbolico: indica non solo che il militare non è stato dimenticato, ma soprattutto l’importanza della lotta contro la criminalità organizzata. Nella basilica pontificia intitolata a Sant’Antonio da Padova si è svolta, inoltre, la celebrazione eucaristica commemorativa.
Era precisamente il 5 gennaio del 1976, quando il maresciallo venne ucciso.
Il maresciallo d’Arminio si era sempre distinto per intuito e acume investigativo. Aveva inferto duri colpi alla criminalità organizzata, sia a Cosa Nostra che alla camorra. Aveva indagato anche sul traffico di stupefacenti lungo l'asse tra Campania e Sicilia. Alla sua memoria è stata assegnata la medaglia d’argento al valor militare.