Torre Annunziata, scarcerato il narcos Maurizio Manca: è accusato di importare cocaina dalla Colombia

L'uomo era stato coinvolto in una maxi operazione contro il traffico di cocaina

Un arresto di narcotrafficanti
Un arresto di narcotrafficanti
di Luigi Sabino
Venerdì 14 Aprile 2023, 15:53 - Ultimo agg. 15 Aprile, 16:04
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Arresti domiciliari per il narcos di Torre Annunziata, Maurizio Manca. E’ quanto stabilito dal Gip di Napoli dopo aver accolto le istanze presentate dai difensori dell’indagato, gli avvocati Luigi Senese e Roberto Cuomo. Un successo quello ottenuto dai due penalisti se considerate le pesanti accuse mosse a carico del loro cliente.

Manca, infatti, fu arrestato nel novembre scoro nell’ambito di una maxi operazione antidroga condotta dai militari del GICO della Guardia di Finanza e che portò allo smantellamento di un’organizzazione criminale specializzata nell’importazione di ingenti carichi di cocaina nascosti all’intero di spedizioni di caffè oppure di fertilizzanti organici.

Secondo quanto emerso nel corso dell’attività investigativa uno dei vertici del sodalizio sarebbe stato proprio Manca che, insieme al fratello Adriano, avrebbe avuto un ruolo di primo piano nella gestione dei contatti con i fornitori colombiani. Un’operazione che destò scalpore anche per il coinvolgimento di due noti imprenditori del settore dei caffè, i fratelli Fernando e Virgilio Chirico, titolari dell’omonima società con sede ad Aversa. Sarebbero stati proprio i due imprenditori, secondo gli investigatori delle Fiamme Gialle, non solo a servirsi della loro attività legale come copertura per il traffico ma anche a mettere a disposizione del sodalizio uno stabile nella zona del giuglianese in cui la droga, una volta arrivata in Italia, era, attraverso complessi processi chimici, riportata al suo stato originario.

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Un’operazione particolarmente sofisticata quella messa in piedi dalla banda di trafficanti. La droga, miscelata con la polvere di caffè oppure mischiata con il fertilizzante, era spedita nel nostro paese via mare, abilmente occultata all’interno di container. Non solo. Per coprire la natura illecita del traffico, l’organizzazione si serviva di società fittizie cui, ufficialmente, era destinata la merce acquistata in Sudamerica. Quindi, una volta che lo stupefacente era estratto dal caffè, veniva confezionato e immesso sul mercato.

Ed era a questo punto che, per i militari, entravano in gioco Maurizio Manca e suo fratello. I due, indicati dagli stessi investigatori come vicini alla criminalità organizzata di Torre Annunziata e dell’area stabiese, si sarebbero occupati di rifornire i loro clienti sparsi su tutto il territorio regionale. Le indagini, infatti, hanno riguardato non solo l’area di Napoli e la sua provincia ma anche il salernitano, il casertano e parte del beneventano portando alla luce la fitta rete di contatti che il sodalizio, nel corso degli anni, era riuscito a mettere in piedi.

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