Bimbi disabili senza cure: «La Regione trovi i soldi»

Il centro Aias ha esaurito i tetti di spesa

Il ministro Locatelli
Il ministro Locatelli
di Ettore Mautone
Giovedì 23 Febbraio 2023, 10:35
4 Minuti di Lettura


Tetti di spesa invalicabili anche quando si tratta di dare assistenza ai disabili gravi. Non si ferma la lotta dell'associazione dei familiari dei pazienti «La Battaglia di Andrea». L'obiettivo è evitare ulteriori dimissioni dei bambini in cura presso il centro Aias di Afragola e reintegrare quelli già dimessi e in attesa del rinnovo del Piano terapeutico della Asl Napoli 2 Nord.

Della questione è stata investita anche il ministro della Disabilità Alessandra Locatelli, alla quale il 9 febbraio scorso l'associazione aveva inviato un lettera. Nei giorni scorsi, tra il ministro e Asia Maraucci, presidente dell'Associazione, c'è stato un confronto in video chiamata. «Il ministro ha dimostrato sensibilità e concretezza spiegano Maraucci e Luigi Concilio, il vice presidente -. Ci ha assicurato che sta seguendo il caso in prima persona. Siamo certi che questa brutta storia ormai sia giunta al capolinea e che siamo a un passo dalla soluzione. Il ministro ci ha comunicato che dalle informazioni acquisite dalla Regione la soluzione sembra vicina».

In realtà la questione è più complessa. Dopo una vertenza durata anni, dopo due sentenze del Tribunale di Napoli favorevoli alla Asl Napoli 2 Nord (di cui una inappellabile) e una pronuncia del Tar (che invece propende per il diritto dei pazienti a ricevere le cure a prescindere dalle considerazioni economiche) il mancato rinnovo del piano terapeutico per le prime decine di bambini potrebbe alla fine riguardare un centinaio di persone, ossia il corrispettivo annuo di circa 900mila euro che esuleranno dal tetto di struttura.

La Asl non può violare questo limite. Ogni sforamento, oltre il 10 per cento di tolleranza già assorbito, metterebbe la Asl nel mirino della Corte dei Conti.

La Regione, dal canto suo, è ancora alle prese con il Piano di rientro dal debito ed è tenuta al rispetto dei rigidi paletti della spesa convenzionata, che va rendicontata ai tavoli di monitoraggio nazionale. Del resto la sanità, e la relativa spesa, esistono per assicurare cure a chi ne ha bisogno. Dunque, occorre trovare una soluzione che favorisca soprattutto i piccoli pazienti che nell'età evolutiva hanno una maggiore possibilità di recuperare le abilità motorie e sensitive pregiudicate da lesioni e malattie spesso presenti dalla nascita. A rigor di logica bisognerebbe partire dalla corretta misura del reale fabbisogno adeguando la spesa alle necessità assistenziali. Un'altra ipotesi è quella di dirottare in capo ad altre strutture, con il tetto di spesa non ancora esaurito, i disabili che oggi sono tornati a casa senza assistenza.



«Siamo fermamente determinati a far valere il nostro diritto alla continuità delle cure aggiunge De Concilio. Non ci possono essere dimissioni senza trovare accoglienza in un'altra struttura e se ce ne sono spetta alla Asl darci indicazioni alternative. I Piani terapeutici spettano a loro e non a noi. Un centro di cure l'avevamo e altri non ne abbiamo trovati».

L'associazione «La Battaglia di Andrea», da anni si batte per dare supporto ai diversamente abili. «Il ministro era già stata informata aggiunge la presidente Maraucci - ma le ho voluto offrire il punto di vista delle mamme. Non è un nostro problema se sono stati superati i tetti di spesa, chiediamo solo ed esclusivamente che ai nostri piccoli siano assicurate le terapie che gli occorrono per cercare di vivere una vita migliore. Il ministro è una donna sensibile, sono certa che si darà da fare per alleviare le sofferenze di mamme e bambini già provati dalla vita».
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA