Boss della droga in manette, davanti alla caserma il sit in degli affiliati

L'arresto di Raffaele Zambella ha sconquassato l'equilibrio tra i pusher

La caserma dei carabinieri a Caivano
La caserma dei carabinieri a Caivano
di Marco Di Caterino
Venerdì 18 Novembre 2022, 08:59 - Ultimo agg. 13:55
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Blitz anti spaccio nel rione delle case popolari Iacp di via Atellana a Caivano, meglio noto come O Bronx. Un quartiere, difficile, che dista meno di cinquecento metri in linea d'aria dal Parco Verde, che funge da succursale dello spaccio, quando il parco è sotto pressione da parte delle forze dell'ordine.

Per questo, i militari della compagnia di Caivano, diretta dal capitano Antonio Maria Cavallo, hanno spostato la loro attenzione sul «Bronx» e arrestato un pezzo da novanta del sistema dello spaccio. Le manette sono scattate per Raffaele Zambella, 41 anni, del posto, già noto alle forze dell'ordine, considerato dagli inquirenti il vero capo paranza e coordinatore di tutte le piazze di spaccio delle palazzine popolari Iacp.

E a dimostrazione dell'importanza del suo ruolo, come avviene quando a finire in manette è un boss, tutti gli affiliati, con moglie e figli al seguito, hanno stazionato per qualche ora davanti ai locali della compagnia dei carabinieri, per «porgere un deferente saluto» anche con la sola presenza. E quando l'auto dei militari con il capo paranza a bordo è uscita dal passo carraio della compagnia, qualcuno ha pure gridato «Rafè, torna presto in libertà». 

Solo succube deferenza? Nemmeno per sogno. Regolare l'andamento delle piazze di spaccio è una faccenda molto delicata oltreché pericolosa. L'arresto di Raffaele Zambella ha sconquassato l'equilibrio tra i pusher, molti dei quali spacciano per portare il pane a tavola, come nella peggiore consuetudine del «welfare criminale» e l'arresto del boss, in attesa del suo sostituto, ha di fatto bloccato l'attività di tutto il sistema del «Bronx» lasciando senza soldi almeno una ventina di paranze di pusher, che nemmeno possono agire nel Parco Verde, dove i carabinieri hanno fatto tabula rasa. Per questo, il blitz era finalizzato proprio alla cattura di Raffaele Zambella, da tempo nel mirino dei carabinieri che con questo arresto hanno fatto il maggior danno possibile tra i narcotrafficanti dei due quartieri.

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Movimentate le fasi della cattura. I militari hanno fatto irruzione tra gli isolati, effettuando un controllo che doveva sembrare di routine, nel corso de quale hanno notato l'arrestato gestire il flusso dei tossicodipendenti, subito scappati, circostanza che ha indotto i carabinieri ad allontanarsi. Ma era una finta. Perché nel rione, passata la tempesta, le piazze di spaccio hanno ripreso a funzionare. Così Zambella è stato arrestato: aveva duemila euro. 

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