Casalnuovo, travolge e uccide la figlia di 6 anni: Rosa non ha la patente

La donna, 33 anni, si è messa al volante dell'Audi in un parcheggio per imparare a guidare

I rilievi sul luogo dell'incidente
I rilievi sul luogo dell'incidente
di Pino Neri
Sabato 22 Aprile 2023, 22:59 - Ultimo agg. 23 Aprile, 16:17
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Non ha la patente e non sa guidare: mamma uccide la figlia unica di sei anni (ne avrebbe compiuti sette a maggio) facendo retromarcia con un’auto di grossa cilindrata. La tragedia alle tre e mezza di ieri, nel parcheggio deserto di una villa comunale ai Casalnuovo. Qui Rosa Palma, 33 anni, si è messa da sola alla guida di un’Audi A3 duemila turbodiesel mentre la figlioletta e il compagno aspettavano all’esterno della vettura, qualche metro dietro l’automobile, davanti a un palo della segnaletica stradale.

L’ipotesi è che Rosa volesse imparare a guidare. Ma quando si è messa al volante e ha acceso il motore invece di innescare la prima avrebbe messo la retromarcia. Un errore fatale. L’auto ha investito in pieno la sua unica figlioletta, Aurora Napolitano. La piccola è rimasta schiacciata tra la parte posteriore della macchina e il palo di ferro. Il compagno della donna, in preda alla disperazione, ha tentato di fermare la corsa folle della vettura. L’uomo ha preso a manate l’Audi, tanto che si possono ancora distinguere i segni della pressione delle sue mani sul portabagagli. Ogni tentativo di frenare la macchina è fallito. La piccola Aurora travolta dalle lamiere e dagli pneumatici. Una corsa molto breve che ha provocato un impatto potente da straziare il corpicino di una bambina «esile e bellissima», come tutti la descrivono.

Sul posto i carabinieri del nucleo radiomobile di Castello di Cisterna. In un primo momento le forze dell’ordine erano state allertate dalla falsa notizia di un pirata delle strada che aveva travolto e ucciso una bambina che si era dato alla fuga senza soccorrere la piccola vittima. Ma quando i militari sono giunti in via Buccafusca, periferia meridionale di Casalnuovo, dove c’è un grande parcheggio che dà l’accesso a una villa comunale e a un’isola ecologia, la scena è stata quella di una tragedia senza fine. Rosa Palma, la mamma della piccola, piangeva a dirotto e urlava davanti al corpo senza vita della bambina, riverso sul marciapiede.
Anche il compagno della donna urlava e piangeva. Era dolorante per le ferite riportate nel tentativo di fermare a mani nude la macchina. Poco dopo è sopraggiunta un’ambulanza che ha portato l’uomo al pronto soccorso dell’ospedale La Schiana di Pozzuoli, dove i sanitari gli hanno diagnosticato una serie di ferite non gravi.

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Rosa Palma è stata condotta in preda alla disperazione nella vicina caserma dei carabinieri, la tenenza di Casalnuovo. I militari l’hanno interrogata a lungo. Alla fine la pista della tragedia causata da un’imprudenza dovuta alla sprovvedutezza è emersa in tutta la sua crudele evidenza. Le indagini sono state supervisionate dal maggiore Pietro Barrel, comandante della compagnia di Castello di Cisterna.

Secondo quanto finora emerso alle tre del pomeriggio Rosa Palma, il compagno e la figlioletta si sarebbero allontanati dal quartiere napoletano di Ponticelli, dove risiedono, a bordo dell’Audi A3 che è nella disponibilità del fidanzato della donna, nel frattempo separata dal marito.
L’obiettivo, sempre in base alle indiscrezioni, era di andare in un posto distante e discreto per non dare troppo nell’occhio di parenti, amici e conoscenti. Ma una volta nel parcheggio desolato di Casalnuovo Rosa Palma avrebbe espresso il desiderio di guidare l’auto da sola.

La donna però, secondo quanto finora appreso, è sprovvista di patente e non sa guidare. Il compagno ha assecondato Rosa ed è sceso dall’auto con la bambina. I due si sono piazzati dietro la macchina, ad alcuni metri di distanza. Ma Rosa Palma quando ha avviato la vettura ha innescato la retromarcia e in un attimo ha preso in pieno la figlia. La piccola è spirata quasi subito. L’auto è stata sequestrata. La salma di Aurora si trova adesso all’obitorio del policlinico per l’esame autoptico.
 

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