Casamicciola volta pagina: superata l'emergenza ora le opere anti-dissesto

Avanza il piano dopo la frana di novembre Legnini: «Solidarietà ai cittadini dell'Emilia»

La frana di Casamicciola
La frana di Casamicciola
di Adolfo Pappalardo
Giovedì 18 Maggio 2023, 07:30 - Ultimo agg. 16:23
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Via libera, ieri in Conferenza dei servizi, ai dodici progetti riguardanti alvei, muri di contenimento di strade, e altri interventi contro il dissesto idrogeologico. È la prima parte del piano Ischia, ormai in piena attuazione, per rientrare verso la normalità dopo gli eventi che hanno flagellato Casamicciola. Prima il terremoto dell'agosto 2017, poi la terribile frana del novembre scorso. Piano seguito, nei minimi dettagli, dal commissario straordinario Giovanni Legnini anche ieri sull'isola dopo aver dato l'ok ai lavori di dragaggio del porto due giorni fa. Mentre, nonostante l'allerta meteo di questi giorni (che comunque preoccupa gli isolani), continua a diminuire il numero degli sfollati: da più di mille dall'immediato post frana a poco più di un centinaio.

«Anzitutto il mio pensiero va ai cittadini dell'Emilia duramente colpiti dalla nuova catastrofe naturale che è in corso con effetti devastanti.

Siamo tutti in apprensione per ciò che sta accadendo e il pensiero va alle vittime, ai dispersi, agli sfollati e alle tantissime famiglie che stanno soffrendo», premette il commissario Legnini.

Ma come è oggi la situazione a Ischia dopo la frana del 26 novembre? «La prima fase di gestione dell'emergenza e gli interventi di somma urgenza nelle aree più urbanizzate sono stati per gran parte realizzati, ripristinando condizioni di normalità del territorio colpito. Siamo adesso impegnati sulle aeree più compromesse e sono in fase di avvio interventi di riduzione del rischio residuo sulla base di analisi, indicazioni e progettazioni sulle quali abbiamo ottenuto un supporto tecnico e scientifico molto autorevole da parte di Università e Centri di Competenza della Protezione di Civile». Ma a premere, specie in queste ore di danni e vittime in Emilia per le forti piogge, è il piano contro il dissesto idrogeologico. Il 26 aprile scorso è stato approvato il piano degli interventi urgenti che il governo ha chiesto di predisporre per il Comune di Casamicciola: parliamo di oltre 40 interventi strutturali ed è stata ultimata la ricognizione dei progetti, che la legge prevede di attuare, per gli altri cinque comuni dell'Isola. Con un'accelerazione in primo luogo per Casamicciola il cui piano complessivo si avvia adesso alla fase di progettazione.

«La gran parte dell'isola è sicura e accogliente come sempre. E anzi ribadisco come - aggiunge Legnini - l'attività turistica sull'isola è pienamente operativa e mi auguro fortemente che si possano accrescere le presenze dei cittadini italiani e di altri Paesi». Per quanto riguarda, invece, la ricostruzione post sisma, «abbiamo radicalmente innovato e velocizzato le procedure che iniziano a produrre i primi risultati. Ad oggi - spiega il commissario - sono 50 i cantieri privati autorizzati, finanziati e avviati, dei quali 14 già conclusi e altri 10 saranno decretati a breve. La criticità che permane è la lentezza nella presentazione dei progetti da parte dei privati. Mentre sulla ricostruzione pubblica abbiamo, circa un mese fa, con tre ordinanze speciali finanziato 20 importanti interventi, a partire da tutte le scuole danneggiate, definendo procedure derogatorie e accelerate sia per la progettazione che per la realizzazione degli interventi. Adesso spetta ai soggetti attuatori procedere».

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Senza dimenticare che per molti fabbricati danneggiati permane l'idea di delocalizzare. «Abbiamo individuato in modo chiaro - conclude Legnini - gli edifici che possono essere ricostruiti prescindendo dalla pianificazione, che sono la gran parte, da quelli che insistono nelle aree ad elevato rischio sismico e idrogeologico: quest'ultimi necessitano del piano urbanistico che la Regione Campania sta predisponendo e che conterrà anche l'indicazione dei fabbricati da delocalizzare. Stiamo adesso lavorando, pur tra mille difficoltà, a pieno regime per una ricostruzione sicura e sostenibile e per la rigenerazione di aree di immobili inutilizzati, senza nuovo consumo di suolo».
 

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