"L’ho vista nascere e morire", così inizia il post di Ornella Auzino, la mamma della piccola Federica, morta a soli 13 anni, dopo aver combattuto contro un tumore.
"Può sembrare un titolo forte di un romanzo o qualcosa di simile, ma in realtà sono le prime parole che mi sono venute in mente quando ho visto Fede esalare l’ultimo respiro". La piccola, sempre sorridente e dagli occhi azzurri e grandi, si è spenta mercoledì al Santobono, tra pochi giorni avrebbe compiuto 14 anni. "Non succede a tutti e bisogna dare il giusto valore a questa esperienza". La notizia ha spezzato il cuore di quanti seguono sui social Ornella, che ha un'azienda nel settore pelletteria, da sempre impegnata in difesa del made in Italy e portavoce delle difficoltà con cui le giovani imprenditrici devono misurarsi.
Una mamma, che nell'ultimo anno ha affrontato la prova più grande per un genitore. "Sono stati giorni lunghi e vissuti con la volontà di rendere giustizia all’esistenza di una ragazza straordinaria, di cui ho la fortuna di essere stata scelta come madre". In una sorta di diario, aggiornava i follower periodicamente sul percorso e la lotta di Federica, descrivendo la dedizione e la professionalità del personale del Santobono. Ornella proseguirà a raccontare l'esperienza di Federica con la malattia: "Ho condiviso tante cose qui sui social e un po’ alla volta continuerò a raccontare il percorso di Federica e di tutto quello che abbiamo vissuto", soprattutto vuole lanciare il messaggio più importante che la figlia ha voluto donarle: "Oggi, però voglio dare forza a quello che è stato il messaggio che mi ha lasciato mia figlia: LA VITA È UN DONO PREZIOSO CHE VA VISSUTO, NEL BENE E NEL MALE". La dignità di una bambina nella lotta contro un male più grande di lei: "Fede ha cercato di dare dignità a tutto quello che le è capitato.
Ha lottato contro la malattia ma anche contro le invalidità che sono conseguite.
Ha lottato contro la compassione e il buonismo , che fanno male quanto il tumore.
Ha lottato contro i limiti sociali e l’indifferenza.
Ha lottato per vivere ma sempre con la consapevolezza che la morte l’aspettava, come aspetta tutti noi.
Ha sofferto tanto ma non è mai stata scortese o maleducata con i medici, infermieri, oss e chiunque altro.
Fede ha trasformato un’enorme tragedia in una lezione di vita, per me e per chiunque l’ha incontrata.
Da oggi io, il padre e Francesco dobbiamo imparare a vivere una nuova vita, di cui lei fa parte e di cui lei è motore".
Poi un incoraggiamento ai genitori che vivono ogni giorno la battaglia contro il cancro: " A chi sta combattendo questa malattia chiedo di non farsi abbattere da notizie come la morte di Fede. Bisogna lottare e sperare sempre". Conclude il suo post: "Grazie a tutti quelli che ci sono stati con la presenza, un messaggio, una condivisione o un cuore. Ora Fede è libera di tornare a correre ed essere ciò che vuole. A me, a noi mancherà la presenza fisica ma sono convinta che da angioletto che è diventata, presto mi farà sentire il suo battito d’ali. Nel frattempo il nostro amore continua, cresce e gioisce alla vita. Vi voglio bene e Fede amava leggere i vostri commenti ricchi d’amore.
Grazie a chi mi aiuterà a portare avanti il sorriso di Fede e la sua magia di vivere".
Sono tante le testimonianze di vicinanza alla famiglia. Ieri sera anche il sindaco di Casoria Raffaele Bene ha dedicato un post alla bambina: "La comunità di Casoria si avvicina ai riti della Settimana Santa col cuore trafitto da un dolore che è di ognuno di noi perché tremendamente ingiusto.