«Abusi alla Colombaia nella Reggia di Quisisana», bloccato il restauro

Il direttore del parco archeologico: «Necessaria una variante al progetto»

La Colombaia nel bosco della Reggia di Quisisana
La Colombaia nel bosco della Reggia di Quisisana
di Fiorangela d'Amora
Sabato 27 Maggio 2023, 08:01 - Ultimo agg. 10:06
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Restauro e consolidamento della Colombaia nel bosco della Reggia di Quisisana, il Parco Archeologico di Pompei sospende i lavori. Sarà necessaria una variante al progetto, così come comunicato dal direttore generale del Parco Gabriel Zuchtriegel, per riprendere le opere da 760 mila euro. In base all'accordo firmato nel 2019 tra il Comune di Castellammare e l'allora direttore Massimo Osanna, il Parco Archeologico ha in concessione d'uso il complesso della Reggia di Quisisana per utilizzarne gli spazi interni (dove sta allestendo depositi e uffici, ed è in corso di ampliamento il Museo Libero D'Orsi) e per recuperare anche il bosco con il restauro dell'antica torre, della fontana e degli spazi esterni.

Nelle ultime 48 ore però, nel cantiere avviato a giugno 2022, si sono succeduti sopralluoghi e controlli dei carabinieri della forestale e dello stesso direttore generale.

A muovere la macchina dei controlli incrociati un dettagliato esposto del WWf Terre del Tirreno, nel quale si denuncia l'indiscriminato taglio di alberi nel bosco in un particolare periodo dell'anno dedicato alla nidificazione, e la mancanza di documentazioni del Parco Regionale dei Monti Lattari che avrebbe dovuto esprimersi, nonché rilasciare il nullaosta, visto che il luogo di intervento ricade in area protetta. In verità l'associazione ambientalista più volte ha contattato gli enti coinvolti nel progetto e già a dicembre 2022 scriveva al Parco dei Monti Lattari per sapere se avesse rilasciato permessi a procedere. Dall'ente di valorizzazione e protezione delle aree verdi non è arrivata risposta per gli ambientalisti né in sede di conferenza dei servizi. Un silenzio che la Soprintendenza aveva inteso con assenso procedendo dopo aver atteso «45 giorni, periodo entro il quale le amministrazioni coinvolte devono rendere le proprie determinazioni».

Dal canto suo il Parco dei Monti Lattari non ha risposto perché a suo dire, solo il proprietario dell'immobile, ovvero il Comune, può chiedere la valutazione di incidenza e i permessi successivi. Insomma, un pasticcio burocratico che di fatto ha bloccato le opere che avrebbero ridato lustro a un'area che da decenni attende di rifiorire. Video

L'ultimo sollecito del Wwf è del 5 maggio scorso a firma di Antonio Cariello presidente Terre del Tirreno «a distanza di oltre due mesi dalla nostra segnalazione i lavori proseguono con celerità  - si legge nella lettera inviata in Procura - e hanno comportato il taglio di alberi e vegetazione nei pressi della torre. Le disposizioni comunitarie rendono obbligatoria l'acquisizione del sentito, e quindi la sua espressione da parte dell'Ente Parco Regionale dei Monti Lattari, per tutti i successivi e necessari procedimenti. Tali pareri costituiscono la premessa della compatibilità delle opere». Aspetti che ora saranno gli uffici competenti e la Procura a verificare. Intanto la suggestiva Colombaia del XIII secolo è diventata negli anni la casa di decine di animali in attesa di diventare, come annunciato in questi anni dagli enti competenti,  meta del circuito turistico-culturale a Castellammare. 

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