Emanuele sale le scale velocemente, il suo zaino è leggero e stamattina alla prima ora c'è la sfida a squadre. Federica e Mariarosaria sono già in classe, il tablet è sul banco assieme ai quaderni. Sono dodici gli studenti della I L-Lab, la sezione sperimentale 4.0 della scuola secondaria di primo grado Stabiae, a Castellammare. Il progetto è tra i primi della Campania, l'unico avviato per l'anno scolastico in corso. Nella prima classe 4.0 il tablet sostituisce i libri, in cartella c'è il dispositivo fornito dalla scuola in comodato d'uso, i quaderni e il portapastelli. Quando la campanella suona, gli undicenni si siedono in banchi circolari, la lezione diventa uno scambio di idee e conoscenze e anche le metodologie di insegnamento sono innovative. «L'opportunità è arrivata grazie ai fondi del Pnrr per la Next Generation Classroom - spiega la dirigente Filomena Maresca - all'inizio dell'anno anno le nove classi prime erano già formate e la nuova sezione è nata con adesioni volontarie. Abbiamo superato le perplessità dei genitori di dodici ragazzi che sono stati trasferiti nella IL-Lab».
Il progetto è del Miur e ad agosto 2022 lo annunciava l'allora ministro Bianchi con uno stanziamento complessivo di 2,1 miliardi di euro per trasformare centomila classi tradizionali in ambienti innovativi di apprendimento e creare negli istituti scolastici laboratori per le professioni digitali del futuro. Alla Stabiae tutto questo è già realtà. Giusy e Gabriele sono fratelli e hanno scelto di condividere il triennio con le nuove metodologie, Ludovica era timida i primi giorni, ora è cambiata verso i compagni e gli insegnanti. «Realizziamo una didattica più inclusiva - prosegue la dirigente - ma non abbandoniamo quaderni e supporti cartacei. I libri restano a casa, ma arrivano in classe sul tablet grazie ai codici digitali forniti dalle case editrici. Alcuni libri telematici li abbiamo pagati noi, altri li hanno acquistati gli studenti». Non esistono linee guida definite per questo nuovo indirizzo, per questo la partenza della Stabiae è ancora più coraggiosa e ammirevole. «Abbiamo partecipato al progetto InnovaMenti - fa sapere la coordinatrice della nuova sezione Sabrina Fasolino - noi docenti abbiamo appreso nuove metodologie di insegnamento, approcci innovativi. I risultati sugli studenti lo vedremo a fine anno, per ora possiamo dire che c'è un interesse maggiore, la lezione è attiva, la conduce il docente ma anche i ragazzi, perché nascono domande e dibattiti».
Si impara in squadra, giocando, investigando, narrando, realizzando progetti. Strategie didattiche che nelle altre sezioni sono parte delle lezioni, nella sezione 4.0 sono la partenza per un nuovo approccio. «Non abbiamo barriere - spiega Fasolino - spieghiamo con l'aiuto di monitor touch: seguendo lezioni dai tablet, il libro diventa secondario. Usiamo come le altre sezioni anche Classroom come classe digitale, che diventa per noi uno strumento essenziale di scambio, di consegna per progetti ed elaborati». In aula, i tablet possono essere controllati dai docenti che hanno a disposizione applicazioni per verificare o correggere l'utilizzo in tempo reale. Inoltre il pomeriggio, due volte alla settimana, i 12 alunni della sperimentale hanno due ore di ginnastica che si aggiungono a quelle standard, più una di italiano e una di matematica. Preparano i giochi studenteschi giovanili e approfondiscono temi studiati la mattina, senza compiti per il giorno dopo. Sono i giorni preferiti da Christian e Francesco, anche se la vera leader del Metaverso scolastico è Alexandra, mentre Serena sfoggia la sua anima da artista disegnando sul tablet o sui quaderni. Il 9 novembre tutti erano alla Città della Scienza per illustrare alla platea scolastica regionale il bilancio dei primi mesi di lezione 4.0: Giovanni e Giorgia hanno partecipato con emozione, come il resto dei compagni. «Abbiamo notato con grande sorpresa che quegli studenti che non si erano scelti all'inizio, uniti in modo del tutto casuale sono diventati un gruppo coeso», dice la dirigente: «I supporti telematici non isolano, se ne viene fatto un utilizzo giusto».