Circumvesuviana, è boom di malati: cancellate decine di corse

In 15 giorni ad aprile assenti raddoppiati, l’Eav: «Tutti macchinisti della Vesuviana»

La Circumvesuviana
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di Francesco Gravetti
Sabato 15 Aprile 2023, 23:49 - Ultimo agg. 16 Aprile, 13:25
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Le soppressioni in Circumvesuviana proseguono. Non è bastato, qualche settimana fa, tagliare decine di corse per evitare che il rifiuto dello straordinario da parte dei macchinisti costringesse l’Eav a cancellare i treni improvvisamente, lasciando a piedi i passeggeri. Anche ieri le corse saltate sono state decine, su tutte le linee, così come nei giorni passati. Un calvario quotidiano, per spiegare il quale l’azienda ora introduce un altro motivo: il ricorso frequente alla malattia da parte dei dipendenti. Numeri alla mano (forniti direttamente da Eav), quelli che marcano visita ed evitano di lavorare sono raddoppiati negli ultimi 15 giorni, passando dal 5 al 10%: «E così alla protesta del rifiuto dello straordinario ora si aggiunge un morbo improvviso che determina altre soppressioni di treni», dice l’Eav in un comunicato.

È il segnale che la guerra tra l’azienda di trasporti e una parte dei suoi lavoratori è tutt’altro che finita. E a farne le spese sono i viaggiatori, danneggiati ogni giorno da un servizio scadente, determinato anche da treni vecchi e infrastrutture fatiscenti.

Nel comunicato viene anche spiegato che nei primi tre mesi del 2023 in Circumvesuviana c’è stata una media di cinque malati al giorno, su circa 150 macchinisti, mentre nei primi 15 giorni di aprile i malati quotidiani sono stati 10. 

Altre fonti aiutano a chiarire meglio la questione: in un giorno c’è stato un picco di 15 malati, ma ce n’è stato anche un altro in cui i malati sono stati solo 4. Due dipendenti, inoltre, hanno patologie che li tormentano da un bel po’ di tempo e vanno sicuramente esclusi dalla polemica. Del resto, anche Eav lo dice: «È un morbo strano che non riguarda tutti i macchinisti ma solo quelli vicini ad una certa organizzazione sindacale». L’azienda guidata da Umberto De Gregorio si riferisce all’Orsa, il sindacato autonomo che fa il pieno degli iscritti tra i macchinisti. Il segretario nazionale di Orsa Trasporti, Gennaro Conte, ribatte: «Lo stato di malattia non lo mette in opera un’organizzazione sindacale ma un medico e lo stesso viene certificato da ulteriori funzionari dell’Inps, che non solo verificano la doverosa presenza del malato in casa, ma confermano anche lo stato di malattia emesso dal medico di base». Dall’Orsa si apprende anche che l’Eav in alcuni casi ha inviato a casa dei dipendenti non solo la visita fiscale ma anche quella dei carabinieri, evidentemente per individuare eventuali irregolarità. Il sindacato, insomma, respinge ogni accusa. Di certo il clima resta infuocato e gli argomenti che dividono le parti sono sempre gli stessi.

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Un esempio è il tutoraggio per i neoassunti: Orsa richiede sicurezza per l’agente in addestramento e per il tutor, non essendoci nessuna procedura interna ad Eav chiara ed univoca per il tutoraggio. Chiedono che tutto sia normato e che anche in Eav come in altre imprese ferroviarie vi sia una tutela economica e legale in caso di eventuali inconvenienti. Sarebbe questo il nodo da sciogliere per tornare ad accettare lo straordinario.

Ma Eav risponde: «Se si rifiuta lo straordinario e contemporaneamente si rifiuta di fare il tutoraggio ai neoassunti che consentirebbe di diminuire lo straordinario per tutti, evidentemente l’obiettivo di qualcuno è fermare la vesuviana». Intanto, martedì in Circumvesuviana e giovedì sulle linee Flegree, il presidente Umberto De Gregorio incontrerà il personale viaggiante: «Le trattative si fanno con i sindacati, con loro discuterò delle prospettive. La via del dialogo è sempre quella giusta», chiarisce. Ieri, invece, visita in azienda del presidente IX commissione trasporti della Camera dei deputati, Salvatore Deidda.

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