Da Ercolano al cratere del Vesuvio a bordo della cabinovia: «Progetto in 12 mesi»

Il sindaco: "L'opera già finanziata con 700mila euro"

Il progetto della cabinovia
Il progetto della cabinovia
di Francesco Gravetti
Giovedì 25 Maggio 2023, 07:54 - Ultimo agg. 08:37
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«Sa cosa manca al 90% dei sogni di un amministratore? Un progetto esecutivo. Noi tra 12 o al massimo 24 mesi il progetto ce l'avremo, quindi il nostro sogno diventerà realtà». Ciro Buonajuto, sindaco di Ercolano e vicepresidente nazionale dell'Anci non ha dubbi: la cabinovia del Vesuvio si farà, l'erede della storica funicolare che ha ispirato anche la celeberrima canzone napoletana (Funiculì Funiculà, appunto) vedrà la luce. E sarà una svolta per il turismo intorno al vulcano, che già oggi porta circa un milione di persone fino al cratere, ma lo fa con pullman e mezzi personali dei turisti. Il Comune di Ercolano ha sottoscritto con l'Agenzia Campana per la Mobilità, le Infrastrutture e le Reti (Acamir) un accordo finalizzato alla realizzazione del progetto definitivo della nuova cabinovia: l'opera è già stata finanziata con 700 mila euro dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile e l'affidamento della progettazione ad Acamir potrebbe rappresentare una svolta quanto meno nella tempistica, anche se le associazioni ambientaliste hanno già da tempo espresso le loro perplessità rispetto all'idea.

La cabinovia viaggerà lungo una linea di quattro stazioni di scalo in altrettanti siti di interesse, che saranno interessati da piani di riqualificazione. Il tracciato partirà da via Bordiga e avrà come stazioni intermedie Via Vesuvio (nei pressi del Ristorante La Siesta), l'Osservatorio Vesuviano per poi raggiungere il Piazzale di accesso al gran cono, cioè la cosiddetta "Quota 1000" che ogni anno viene presa d'assalto da visitatori di tutto il mondo.

Dal centro storico di Ercolano al cratere, dunque: un percorso suggestivo che, tuttavia, non è al riparo da polemiche. Sulla funivia, infatti, si consumò la rottura tra l'allora presidente del Parco nazionale del Vesuvio, Agostino Casillo, e il responsabile delle aree protette di Legambiente Campania, Pasquale Raia, che uscì dal direttivo dell'ente Parco, dove era stato indicato proprio in rappresentanza degli ambientalisti. Era il 2021 e il Parco Vesuvio aveva sottoscritto un'intesa con Eav per la realizzazione di uno studio di fattibilità della funivia. Bastò questo a mandare su tutte le furie Raia che, raggiunto a telefono, chiarisce: «Non conosco la posizione ufficiale di Legambiente, ma per quanto mi riguarda continuo a pensare che non ci sono le condizioni per una funivia nel Parco».

Una delle ragioni del dissenso sono i piloni che dovrebbero sorgere nell'area protetta, necessari per il percorso della cabinovia. Buonajuto, però, è ottimista: «Gli ambientalisti si renderanno conto che un'opera del genere è tutt'altro che contraria alla sostenibilità. Oggi sul cratere arrivano migliaia di mezzi inquinanti: non possiamo usare i bus elettrici perché non riuscirebbero a completare la salita, dunque la cabinovia sarebbe una soluzione ottima per ridurre le emissioni e tutelare flora e fauna. Fare politica significa risolvere i problemi quotidiani, ma anche sognare e investire per il futuro, in un nuovo disegno urbanistico della città sempre più accogliente e ricca di servizi e strutture».

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Peraltro, l'idea della cabinovia è contesa dai Comuni vesuviani: in passato l'ex sindaco di Ottaviano Luca Capasso ha rivendicato più volte l'opera, convinto che in questo modo sarebbero valorizzate le aree interne.
 

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