Don Antonio Riboldi, cento anni fa la nascita: ad Acerra un convegno in Cattedrale

La commemorazione nella cattedrale di Acerra oggi alle 18.30

Don Antonio Riboldi
Don Antonio Riboldi
di Enrico Ferrigno
Lunedì 16 Gennaio 2023, 07:00 - Ultimo agg. 17:03
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Cinque anni senza don Riboldi: a ricordarlo nel centenario esatto della sua nascita sarà la diocesi di Acerra, da lui retta per oltre un ventennio con l'inconfondibile piglio battagliero. Alla commemorazione che si terrà nella cattedrale di Acerra oggi alle 18.30, parteciperanno oltre al vescovo e presidente della Cei campana Antonio Di Donna, anche Gennaro Pascarella, prelato di Pozzuoli e Ischia che fu collaboratore stretto di don Riboldi, don Vito Nardin, già padre generale dei Rosminiani, e don Giorgio Capelli, uno dei sacerdoti da lui ordinati. Sarà anche presentata una biografia di monsignor Riboldi, scritta dal sacerdote Silvano Bracci e intitolata Una strada nel deserto.

«Ricordatevi dei vostri capi, dice la Lettera agli Ebrei.

E noi dobbiamo ricordarci di questo buon pastore che ha servito la nostra Chiesa ed è stato coscienza critica per le nostre terre. Un profeta in parole e opere, capace di educare alla speranza. Perciò, un vescovo fatto popolo, un pastore grande costruttore di Chiesa», commenta monsignor Di Donna. La scelta di commemorare don Riboldi in cattedrale non è stata casuale. Qui, alla sinistra dell'altare maggiore, il vescovo è stato tumulato su sua richiesta nel dicembre del 2017, a pochi giorni dalla sua morte avvenuta a Stresa, dove stava trascorrendo un periodo di vacanza.

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Riboldi fece il suo ingresso ad Acerra il 9 aprile del 1978. Era stato nominato vescovo della diocesi, vacante da oltre 12 anni, da papa Paolo VI. Ad accogliere l'ex parroco che nel Belice devastato dal terremoto aveva lottato per la ricostruzione c'erano 30mila persone. Ma fu negli anni Ottanta che don Riboldi cominciò la sua battaglia senza quartiere alla camorra, che spadroneggiava. Don Antonio con un'omelia in cattedrale e con provvedimenti canonici sulle feste patronali iniziò a sfidarla, fino a mettersi in marcia insieme agli studenti verso Ottaviano, il regno del padrino Raffaele Cutolo. Sue anche le battaglie per l'insediamento del polo pediatrico: un sogno coltivato con tenacia, ma naufragato a causa della realizzazione dell'inceneritore, ritenuto incompatibile con la presenza della struttura sanitaria. La biografia firmata da don Bracci ripercorre in 63 pagine corredate da numerose foto una avventura umana e pastorale conclusasi all'età di 94 anni. La commemorazione segue di un mese la presentazione del libro del caporedattore de Il Mattino, Pietro Perone: Don Riboldi, il coraggio tradito. 

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