Scavi Ercolano e Pompei, addetti biglietteria contro il nuovo bando ma lo sciopero è un flop

Servizi affidati ad una cooperativa privata ma rimarrebbero solo 8 delle 50 unità

La manifestazione agli Scavi di Ercolano
La manifestazione agli Scavi di Ercolano
di Francesca Mari
Domenica 2 Aprile 2023, 09:41 - Ultimo agg. 11:15
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Hanno fatto sentire la propria voce, ma non hanno impedito ai turisti di visitare gli Scavi di Ercolano i cinquanta manifestanti che ieri, per l’intera giornata, hanno protestato davanti all’ingresso del sito archeologico. Si tratta degli operatori addetti alla biglietteria e ad altri servizi nei parchi di Ercolano e Pompei della società Opera Laboratori fiorentini Srl che, supportati dal sindacato Cobas Lavoro Privato, contestano il nuovo bando Consip.

Il bando, pubblicato a gennaio, prevede l’affidamento a una cooperativa privata dei servizi svolti da questi operatori dagli inizi del Duemila, come la vendita e vidimazione dei ticket, l’accoglienza dei turisti ed altri servizi aggiuntivi. Il nuovo bando, però, consentirebbe soltanto ad otto unità delle cinquanta in servizio di effettuare il passaggio di cantiere. Quindi per i lavoratori ci sarebbe una netta diminuzione di ore di lavoro e, quindi, di salario. Presenti alla manifestazione anche alcuni rappresentanti delle guide turistiche della Campania, che pure sarebbero penalizzati dal nuovo bando perché non potrebbero più gestire autonomamente le visite. Le guide hanno presentato un ricorso al Tar e un esposto all’Anac.

A supporto dei manifestanti, ieri erano presenti anche il deputato grillino Alessandro Caramiello, e l’ex senatrice Virginia La Mura, sempre pentastellata, che aveva presentato un’interrogazione parlamentare sul caso. Nonostante la presenza dei manifestanti proprio all’ingresso degli Scavi, il sito ha funzionato regolarmente perché sono stati garantiti i servizi minimi. Non c’è stata un’affluenza abnorme e non si sono create file, nonostante le poche unità interne abbiano dovuto gestire la situazione. Ma nessun turista ha dovuto fare dietrofront. «La manifestazione è andata bene - ha spiegato Luigi Napolitano, referente Cobas - non abbiamo voluto bloccare il flusso turistico perché non volevamo che questo atteggiamento venisse strumentalizzato.

Ci occupiamo dei turisti dei siti di Pompei ed Ercolano da vent’anni: nel 2019 Pompei ha registrato milioni di presenze ed Ercolano centinaia di migliaia, anche grazie a noi. Il bando prevede il passaggio dal contratto del commercio a quello multiservizi per le aziende di pulizia, con una diminuzione del salario mensile dei lavoratori di circa 200 euro, cui andrebbe aggiunta una riduzione del monte ore».

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I Cobas chiedono l’internalizzazione dei servizi aggiuntivi e del personale. Secondo Napolitano una simile operazione produrrebbe non solo un miglioramento delle condizioni dei lavoratori, ma anche «un più sostanzioso gettito per le casse dell’erario pubblico, dal momento che attualmente le società private concessionarie versano allo Stato solo il 12-13 per cento degli incassi del servizio di biglietteria». «Tutto tranquillo - fanno sapere dal Parco archeologico - e sotto controllo: la manifestazione si è svolta nella parte superiore, alla presenza del personale del Parco. All’ingresso di Via dei Papiri pure c’è stato il personale e un Afav (assistente alla fruizione, accoglienza e controlli) per il controllo dell’ingresso, del parcheggio e del buon funzionamento dei servizi. Non ci sono turisti in coda».

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