Sciopero per l'intera giornata, sabato 1 aprile, per gli addetti all'accoglienza e alla biglietteria dei parchi archeologici di Ercolano e Pompei. Il bando della discordia, quello che prevede per gli Scavi di Ercolano l'affidamento a privati dei servizi svolti dal Duemila dai circa 50 operatori dell'Opera Laboratori Fiorentini, ha portato i lavoratori a incrociare le braccia.
Ad annunciarlo il sindacato Cobas-Lavoro privato che segue i lavoratori precari fin dall'inizio della querelle con il Parco, che dopo diverse riunioni è sfociata nella procedura di raffreddamento, il 14 marzo, perché non si è trovato un accordo. Allora il caso fu portato pure in parlamento dal deputato grillino Alessandro Caramiello, ma le cose non sono cambiate.
«L'esternalizzazione di servizi - ha detto Domenico Quintavalle, referente nazionale Cobas - può avvenire solo se ciò risulta strumentale alla valorizzazione del sito. Inoltre, in considerazione della grave carenza di personale ministeriale e quindi dell'impellente necessità di assunzioni per tutte le figure professionali nel Mic, riteniamo assurdo disperdere la pluridecennale esperienza del personale esternalizzato presente».
«In Italia, la legalizzazione dell'affitto di mano d'opera - ha aggiunto Luigi Napolitano, referente Cobas - e l'abuso del sistema degli appalti di servizi, nella pubblica amministrazione e nel privato, ha generato precarietà e sfruttamento. È giunto il momento di fare giustizia, di sanare la piaga della precarietà , di garantire parità di trattamenti economici e normativi proporzionata alla quantità e qualità del lavoro svolto. Chiediamo che il Parlamento e il governo si facciano promotori di nuove norme, come quella di favorire la stabilizzazione dei precari in tutta la pubblica amministrazione, a partire, dai beni culturali, valorizzando, ai fini delle procedure di stabilizzazione».
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