Ercolano, una mozione per cambiare il reato sull'abbandono scolastico

L'annuncio del sindaco e vicepresidente dell'Anci, Ciro Buonajuto

Consiglio comunale di Ercolano
Consiglio comunale di Ercolano
Mercoledì 17 Maggio 2023, 17:22 - Ultimo agg. 19 Maggio, 11:19
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Una mozione al Governo per chiedere la modifica dell'articolo 731 del codice penale sul reato di abbandono scolastico.

«Un impegno che parte da una città dove la camorra è stata sconfitta grazie al coraggio dei commercianti, all'aiuto delle forze dell'ordine e della magistratura e dove investiamo in cultura e formazione per riscattare un'intera comunità e non tornare ad un passato fatto di illegalità e disagio». Lo ha annunciato Ciro Buonajuto, sindaco di Italia Viva di Ercolano e vicepresidente nazionale dell'Anci nel corso della presentazione del progetto “Legalità dei sentimenti”, che ha visto la partecipazione, tra gli altri, del garante dell'infanzia e dell'adolescenza della Regione Campania, Giuseppe Scialla, e del procuratore generale del tribunale per i minorenni di Napoli, Maria de Luzenberger.

«Il nostro codice penale punisce con l'ammenda fino a 30 euro, chi impedisce l'istruzione dei minori fino alla quinta elementare. Dal Consiglio comunale di Ercolano partirà, entro l'estate, una mozione con la quale chiedere al Parlamento la modifica del testo dell'articolo del codice penale, di inasprire l'ammenda ma anche di innalzarla fino al quinto anno di scuola superiore».

Per il primo cittadino la politica e le istituzioni devono essere innanzitutto rigore morale. «Noi siamo e dobbiamo essere un baluardo di legalità. Ma per fare questo ci vuole coraggio di combattere il disagio e la povertà con la cultura e con l'istruzione per assicurare alle future generazioni un territorio migliore».

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E poi conclude: «Spesso però dobbiamo fare i conti con una burocrazia assurda: è una vergogna che in un territorio come Ercolano al momento abbiamo a disposizione un solo assistente sociale e sono in corso le procedure per assumerne altri sei. Ma restano pochi. Non possiamo prenderne altri perché il Ministero finanzia in base alla spesa storica. Quindi se è un Comune è indietro per motivi culturali, perché qui c'è stato per un welfare alternativo che si chiamava camorra, oggi deve continuare a scontare questa arretratezza».

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