Ercolano: niente truffa sul «bonus cultura», tutti liberi gli indagati

Il blitz era scattato lo scorso 8 febbraio: tre persone erano finite in carcere e altre due ai domiciliari

La libreria al centro dell'inchiesta
La libreria al centro dell'inchiesta
di Dario Sautto
Venerdì 24 Febbraio 2023, 12:58 - Ultimo agg. 20:03
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Non si configura il reato di truffa sul «bonus cultura 18app», tutti liberi gli indagati. Il tribunale del Riesame di Napoli ha annullato l'ordinanza contro i cinque principali indagati della maxi inchiesta che ipotizzava i reati di truffa ai danni dell’Erario per il conseguimento di erogazioni pubbliche, associazione per delinquere finalizzata alla frode ai danni del Mibact, falso in atto pubblico, intestazione fittizia di beni e società, riciclaggio e autoriciclaggio. 

Tornano liberi, dunque, Annunziata Liccardi, Eduardo Mondola e Renato Alfieri, titolare e gestori di fatto della piccola libreria dei Borbone di via IV Novembre ad Ercolano. I tre, assistiti dagli avvocati Maurizio Capozzo e Bruno La Rosa, erano finiti in carcere lo scorso 8 febbraio, mentre ai domiciliari c'erano Giuseppe Mondola (papà di Eduardo) e Luigi De Luca, giovane procacciatore di «clienti». 

Tutti erano accusati di aver truffato il Ministero della Cultura di circa 3 milioni di euro con la complicità degli studenti neomaggiorenni di Ercolano, Portici, Napoli e dintorni, facendosi rimborsare 5852 bonus da 500 euro per acquisti di libri mai avvenuti, secondo l'accusa. Il tribunale del Riesame ha accolto la tesi difensiva: non sarebbe stato compiuto un reato, tutt'al più si tratterebbe di un illecito di tipo amministrativo.
 

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