Giulia Tramontano, decisa e combattiva: «Voleva solo voltare pagina»

Duri gli ultimi whatsapp al compagno: «Traditore, fai schifo alla razza umana»

Giulia Tramontano e il fidanzato-assassino
Giulia Tramontano e il fidanzato-assassino
di Marilicia Salvia
Martedì 6 Giugno 2023, 00:03 - Ultimo agg. 7 Giugno, 07:02
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Dura con il compagno, tenerissima con la mamma. «Sto tornando a casa, fatti trovare», scrive Giulia all’uomo che intanto si prepara a diventare il suo assassino. Diretta, determinata. Ha appena parlato con la giovanissima amante di lui, l’ha incontrata e si sono dette tutto, e ci ha messo poco a capire come stanno le cose: loro due sono vittime, il padre del bimbo che porta in grembo è un bugiardo, non merita lacrime ma insulti.

E lei non piange, lei lo inchioda alle sue responsabilità subito, in metropolitana, appena uscita dall’incontro, il tempo di digitare un wathsapp: «Sono curiosa di sapere cosa ti inventerai ora. E gran pezzo di m... che non sei altro, quella è casa mia e tu non devi farci entrare nessuno, hai capito? Quanto fai schifo alla razza umana». È sabato sera, si fa fatica a immaginare che sia lo stesso sabato in cui, qualche ora prima, Giulia si era sentita al telefono con mamma Loredana, avevano discusso del corredino e di quale fosse il detersivo migliore da utilizzare, «ridevamo e scherzavamo sui costi», ha raccontato la donna a “Chi l’ha visto” quando ancora si sperava di trovare Giulia viva. «Ero uscita a fare la spesa e le avevo mandato delle foto di lenzuola, poi a voce non l’ho più sentita».

Giulia dolce mamma in attesa, Giulia tradita e furiosa, ma non impaurita.

Giulia ingenua, troppo buona «per capire in che trappola ti trovassi», le scrive la sorella Chiara in un lungo post su Instagram quando la tragedia si è ormai consumata: «Hai il viso di chi non conosce cattiveria», riflette Chiara, ed è forse questo, una totale mancanza di consapevolezza rispetto al male, che l’ha condannata a morte. Voleva parlare, Giulia, voleva discutere con quel suo compagno fedifrago e bugiardo, urlargli contro tutta la sua rabbia, ascoltare le sue spiegazioni inutili e balorde. Non poteva, non sapeva immaginare quanto può essere feroce la vigliaccheria.

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I social vanno piano piano riempiendosi delle foto di Giulia. Quelle in cui sta con le amiche, qualcuna in famiglia, una di gruppo con le colleghe con cui ha lavorato a un progetto dell’American Express. Lei è sempre al centro ed ha ragione Chiara, è proprio vero che splende: giovane, sorridente, lo sguardo pulito. Bella. La foto scattata a Ibiza, quella in costume con il pancione e l’aria pensosa, invece, è quasi artistica, ma non rispecchia la sua personalità. A Ibiza Giulia era andata con il suo futuro assassino per tentare un riavvicinamento, per ritrovare le ragioni per rimanere insieme. Ma non era andata bene. Il tradimento scoperto a gennaio pesava, lei ne aveva parlato con la sua famiglia, si era decisa. «Accetta la mia decisione e chiudiamo il discorso. Non voglio altre discussioni, frustrazioni, ansie e rabbia continua, lasciami stare. Non sono felice e vorrei ritrovare la mia tranquillità. Basta», si legge in un messaggio wathsapp scritto al barman il 25 maggio, due giorni prima del delitto. «Ma che madre sei!!!!! Ma te lo chiedi» era stata la risposta, perfida e irrazionale. Era finita lì, con la scelta pragmatica, da parte di lei, di continuare a condividere la casa «finché sarà necessario». Perché Giulia voleva lasciare quel giovane belloccio e inaffidabile, «il vaso si è rotto e io non lo voglio più riparare», gli aveva scritto senza mezzi termini, ma non era sicura di voler tornare giù, a Sant’Antimo, dove aveva la famiglia ma nessun interesse lavorativo; una finestra su Milano voleva tenerla ancora aperta, voleva trovare qui il modo di ricominciare. 


È struggente il ricordo che sul web hanno lasciato i docenti della Iath Academy di Cernobbio, l’istituto di alta formazione nel turismo che Giulia aveva frequentato con l’intento di «costruire esperienze professionali concrete e interessanti in una città nuova», Milano appunto, da cui era «attratta», pur rimanendo «legata profondamente alle sue origini».

«L’abbiamo conosciuta giorno per giorno - è scritto nel post - nelle aule a Cernobbio»: Giulia «vitale, coraggiosa, volitiva», Giulia «appassionata e combattente, una di noi». Giulia stufa di una storia tossica, razionale al punto da farsi amica la rivale tradita quanto lei. Giulia che rideva al telefono con la madre, come tutte le figlie lontane. Che a Sant’Antimo non ha mai portato il padre di suo figlio, ma di portare il figlio non vedeva l’ora. Giulia che non sprecava lacrime, Giulia che su Facebook, una volta, scrisse che «si può sfuggire alla giustizia umana, non a quella divina». Ma anche quella umana, Giulia, a volte arriva. Deve arrivare. Per te, per Thiago. Per due vite che chiedevano di essere libere, per essere felici.

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