Gragnano, presi 5 bulli minorenni: 2 sono già indagati per la morte di Alessandro

Un14enne avrebbe subito violenze fin dalle elementari

Gragnano, presi 5 bulli minorenni: 2 sono già indagati per la morte di Alessandro
di Dario Sautto
Venerdì 16 Dicembre 2022, 07:34 - Ultimo agg. 23:02
3 Minuti di Lettura

Una baby gang perseguitava da anni un ragazzino: arrestati cinque bulli minorenni, tra questi due sono già indagati per la morte di Alessandro, precipitato dalla sommità della sua casa negli scorsi mesi. 

Questa mattina, i carabinieri della stazione di Gragnano e della Compagnia Carabinieri di Castellammare di Stabia hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misura cautelare del collocamento in comunità, emessa dal G.I.P. del Tribunale per i Minorenni di Napoli su richiesta della Procura per i Minorenni, nei confronti di 5 indagati, gravemente indiziati, a vario titolo, dei reati di atti persecutori e rapina.

Le indagini, condotte dai Carabinieri della Stazione di Gragnano e coordinate dalla Procura per i Minorenni di Napoli, sono partite qualche giorno dopo la morte di Alessandro ed hanno consentito di appurare che un ragazzo di 14 anni di Gragnano aveva subito nel corso degli ultimi 3 anni una serie di atti di bullismo da parte dei 5 indagati, di età compresa fra i 15 e i 18 anni (il maggiorenne era minore all'epoca dei fatti). 

L'ultima violenta aggressione fisica sarebbe avvenuta a settembre, quando il 14enne è finito in ospedale con, prognosi di 10 giorni.

Secondo la ricostruzione investigativa la vittima sarebbe stata costretta a cambiare scuola nell’anno scolastico in corso e, durante la frequenza dello scorso anno di scuola, avrebbe addirittura esternato la volontà di togliersi la vita. Le indagini hanno poi permesso di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico di 3 destinatari dell’odierna misura cautelare e di un quarto soggetto non imputabile poiché minore di 14 anni, che avrebbero addirittura commesso una rapina di un coltellino multiuso, avvenuta nel mese di aprile.

Video


Il 14enne avrebbe infine subito sin dalle scuole elementari numerosi atti di bullismo da parte di un coetaneo, non destinatario dell’odierna misura cautelare poiché all’epoca dei fatti suo coetaneo e quindi non imputabile. Al termine delle formalità di rito gli indagati sono stati sottoposti alla misura del collocamento in comunità in attesa dell'interrogatorio, primo passo per poter provare la propria estraneità ai fatti e respingere le pesanti accuse nei loro confronti. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA