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Ischia, i quesiti del pm: «Territorio trasformato, rischi non affrontati»

Frana colposa e omicidio plurimo sono le accuse

I soccorritori a Casamicciola
I soccorritori a Casamicciola
di Leandro Del Gaudio
Articolo riservato agli abbonati
Venerdì 9 Dicembre 2022, 23:57 - Ultimo agg. : 10 Dicembre, 14:57
4 Minuti di Lettura

Quattro quesiti sul prima e dopo. Sono i punti sottoposti al pool di periti nomimati dalla Procura di Napoli nel corso delle indagini che puntano a fare chiarezza su quanto avvenuto a Ischia lo scorso 26 novembre. Quattro punti su cui ruota la storia di un processo che è alle battute iniziali, ma che ha una traiettoria abbastanza evidente: ricostruire eventuali responsabilità amministrative per la morte di 12 cittadini ischitani, travolti dagli eventi rovinosi di Casamicciola. Ma andiamoli ad analizzare i quesiti elencati dalla Procura di Napoli: si tratta di definire le cause della frana; la classificazione della frana; il lavoro di mitigazione dei rischi; la descrizione dei luoghi prima e dopo. 

In sintesi, la Procura punta a chiarire se sono state messe in campo in questi anni tutte le iniziative in grado di tutelare l’incolumità dei cittadini di Casamicciola, magari “mitigando” (per usare il verbo dei pm) i rischi derivanti da una condizione di precario equolibrio idrogeologico. Inchiesta condotta dai pm Mario Canale, Stella Castaldo, sotto il coordinamento del procuratore aggiunto Simona Di Monte e della stessa procuratrice Rosa Volpe, il lavoro passa al pool di periti. E anche su questo versante, conviene fare una premessa: i nomi dei professionisti chiamati a svolgere il lavoro di consulenti per conto dei pm, nel corso di un processo tanto delicato, sono tutti esterni al contesto accademico e professionale di Napoli e la Campania. Si tratta di scelte orientate dall’esigenza di mettere a riparo chiunque si avvicini alla frana di Ischia da suggestioni e retropensieri. Come a dire: meglio evitare l’intervento di studiosi che potrebbero essere tacciati - anche in modo gratuito - di un coinvolgimento con vicende legate all’isola verde. 

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Ma torniamo alle nomine: a svolgere il ruolo di consulenti, saranno la geologa Elisa Borgatti e l’ingegnere idraulico Armando Brath, entrambi provenienti dall’università di Bologna. A seguire il procedimento, ovviamente i parenti delle vittime, ora più che mai decisi a costituirsi come parti offese nel corso di un eventuale dibattimento: si tratta degli avvocati Stanislao Giaffreda, Massimo Stilla, Gianluca Palomba e Aniello Di Meglio, che dovranno intervenire come legali dei parenti delle persone rimaste colpite dall’alluvione. Ma torniamo ai quattro quesiti posti dai pm ai loro consulenti. 

Su cosa puntano i quesiti offerti agli specialisti nominati? L’obiettivo è di definire quanto fosse prevedibile l’evento del 26 novembre. Si parte dall’analisi sul territorio, si indaga sulle condizioni di dissesto idrogeologico, ma anche sulla realtà degli insediamenti abitativi prima e dopo la frana. Un percorso investigativo che ricalca il lavoro svolto anni fa, nel corso di un’altra inchiesta condotta sempre in quel di Casamicciola. Parliamo del processo che puntava a fare chiarezza sulla morte di Anna De Felice, la studentessa travolta e uccisa dalla frana del 2009. Ricordate quanto è emerso alcuni giorni fa? Parliamo del processo che si è concluso con un nulla di fatto, di fronte all’avvenuta prescrizione, che ha reso impossibile verificare le ipotesi investigative. Eppure, parlavamo di vicende molto simili a quelle finite oggi al vaglio degli inquirenti napoletani per la frana di fine novembre.

Video

Frana colposa e omicidio plurimo sono le accuse battute in queste ore, nel tentativo di verificare cosa è stato fatto in questi giorni: quali sono stati gli interventi di messa in sicurezza, a proposito della mitigazione di rischi provocati da alluvioni. È in questo scenario, che pesano le consulenze e le testimonianze finite nel primo processo, quello del colpo di spugna della prescrizione. Tra le carte del dibattimento sulla morte di Anna De Felice, anche la testimonianza dell’ex sindaco Giuseppe Conte, autore di recente di ben 23 mail sui rischi del maltempo nell’ultimo autunno. Facile immaginare una nuova testimonianza dell’ex sindaco di Casamicciola, con una sorta di refrain giudiziario che dovrebbe servire a fare presto e a fare bene.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
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