Marina di Stabia, così Pompei ritrova il mare

Dopo duemila anni Pompei torna ad avere un suo porto

Il porto Marina di Stabia
Il porto Marina di Stabia
di Raffaele Perrotta
Venerdì 18 Novembre 2022, 08:43 - Ultimo agg. 21 Novembre, 09:37
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Dopo duemila anni Pompei torna ad avere un suo porto. Una suggestione dal sapore storico che si è trasformata in realtà quando ieri mattina il sindaco pompeiano Carmine Lo Sapio e Giovanni La Mura, presidente del porto turistico Marina di Stabia di Castellammare hanno firmato una convenzione che punta a integrare l'offerta turistica. Un accordo tra pubblico e privato nel quale il primo concede l'utilizzo del nome della città - un brand riconosciuto in tutto il mondo per il parco archeologico e il Santuario mariano - e il secondo accorda importanti agevolazioni per i turisti che soggiornano nel territorio di Pompei.

Così, da ieri il Marina di Stabia può fregiarsi anche della dicitura Porto di Pompei Pompei Harbour, venendo riconosciuto ufficialmente come punto di snodo strategico sia per il turismo nautico sia per quello diretto verso le isole e le zone costiere di Sorrento ed Amalfi.

Un salto indietro di duemila anni, fino ai giorni precedenti l'eruzione del Vesuvio quando il mare arrivava fino a quella che si chiama non a caso Porta Marina, e rendeva fiorente la città grazie a intensi traffici di merci con tutto il Mediterraneo. Vicende richiamate da tempo nei programmi politici e di sviluppo territoriale delle città costiere, mai finora tradotti in scelte concrete. I processi pubblici di riconversione di Torre Annunziata e Castellammare sono rimasti lettera morta, arenati dopo pochi anni o falliti, lasciando sul terreno solo scheletri industriali.

Di fatto le due città non sono mai riuscite a trasformare prima i loro moli in vere porte a mare e successivamente i territori retrostanti nelle vie privilegiate di accesso al sito archeologico famoso in tutto il mondo. L'intesa raggiunta ieri segna una prima svolta.

Intesa che nella pratica già si stava sperimentando da tempo ma che ieri ha ricevuto il suggello dell'ufficialità, riscuotendo il plauso del direttore generale degli Scavi Gabriel Zuchtriegel e dell'arcivescovo Tommaso Caputo. Il primo cittadino ha anticipato che il centro città e il molo saranno collegati da navette, così da rendere più facili gli spostamenti. «Insieme al Marina di Stabia e al suo presidente realizziamo un sogno, quello di lavorare insieme per far crescere il turismo della Campania», ha detto Lo Sapio, definendo la sigla della convenzione come un «momento storico», perché «Pompei diventa il faro del turismo regionale. Nei prossimi giorni - annuncia il sindaco - sarà in città anche il presidente Vincenzo De Luca per definire il piano dei percorsi del nuovo trasporto via mare. Aprire ad altre città il confine di Pompei e offrire nuovi servizi ai turisti sono gli obiettivi dell'intesa». 

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Per il presidente di Marina di Stabia si tratta della «prima vera iniziativa nell'ambito della buffer zone. Da oggi ha spiegato Giovanni La Mura non guardiamo più solo quello che abbiamo davanti alla nostra struttura ma anche al territorio retrostante, al turismo culturale, religioso ed enogastronomico. Attraverso il Marina faciliteremo i collegamenti e gli incroci tra i diversi turismi regionali». Il direttore Zuchtriegel ha ricordato come fosse da tempo «nei discorsi che facevamo con il sindaco, quello di allargare i confini per integrare le potenzialità. Noi ha detto il numero uno del Parco archeologico di Pompei lo stiamo facendo già da anni, con esperimenti come quello delle zone vinificate all'interno degli scavi, che passano da 1,5 a 7 ettari, o con le scuole, i cui studenti nel 2021 hanno avuto modo di lavorare con artisti internazionali ed esibirsi nell'anfiteatro». Plauso anche dall'arcivescovo di Pompei che, attraverso una nota, ha sottolineato come «è da apprezzare ogni sinergia finalizzata a rendere sempre più completa e attrattiva la proposta per i visitatori, facilitandone gli spostamenti, in un frangente storico davvero complicato». 

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