La rabbia degli sfollati: «Da 30 giorni in auto»

I residenti di via Palermo, la strada collassata lo scorso 30 ottobre, sono allo stremo

La rabbia degli sfollati: «Da 30 giorni in auto»
di Ferdinando Bocchetti
Martedì 29 Novembre 2022, 10:13
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«In tanti dormiamo in auto da trenta giorni. Altri invece hanno trovato ospitalità da parenti e amici. Il tempo passa, purtroppo, ma la nostra situazione resta nel limbo. I lavori sono fermi e il rientro nelle nostre abitazioni continua a slittare». I residenti di via Palermo, la strada collassata lo scorso 30 ottobre, sono allo stremo delle forze e chiedono a gran voce che Comune e Regione in primis, accelerino l'iter per la messa in sicurezza della strada.

Le abitazioni a ridosso dell'enorme buca sono al momento off limits. La strada è stata sequestrata dai carabinieri e le utenze (acqua e gas), per motivi precauzionali, sono state staccate. La voragine, in realtà, fu colmata - grazie all'intervento messo in campo dal municipio - dopo appena pochi giorni ma si riaprì nei giorni immediatamente successivi. «Da allora nulla è cambiato - spiega Giuseppe Maisto, uno dei condomini che ancora oggi dorme in auto insieme ai suoi familiari -. Sono intervenuti tutti: vigili del fuoco, genio civile, tecnici comunali, ma i lavori non sono mai ripartiti. Ieri un'impresa incaricata dal Comune è dovuta andar via: ci sono i sigilli a ridosso dei parchi e abitazioni e non si può lavorare. Nei giorni precedenti - aggiunge Maisto - c'eravamo dovuti organizzare anche con le ronde per scongiurare atti di sciacallaggio. Ci sono famiglie e diversi bambini, che stanno avendo enormi difficoltà: non chiediamo la luna, ma almeno che il Comune ci doti di strutture con servizi igienici e un po' di acqua calda».

Gli fa eco Vincenzo Alfieri, amministratore del condominio Elisa: «Siamo consci delle difficoltà del Comune di Villaricca - sottolinea -.

Nessuno pretende alberghi a cinque stelle, ma solo qualcosa di decente che consenta a trenta famiglie di avere meno disagi. Quanto ai lavori, ormai la dinamica è chiara: bisogna riempire il sottosuolo. Si tratta di lavori che dovrebbero comportare un esborso di qualche centinaia di migliaia di euro. Purtroppo, anche di fronte alle tragedie, esistono cittadini di serie A e serie B. Se a Villaricca fosse morto qualcuno, come purtroppo è accaduto ad Ischia, non registreremmo queste lentezze nell'iter burocratico».

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Il Comune fa sapere di aver messo inizialmente a disposizione dei residenti una tensostruttura, ma che molti - tra gli sfollati - hanno rifiutato tale destinazione. «Nella giornata di ieri, dopo un'estenuante giro di telefonate - spiega il prefetto Rosalba Scialla - attraverso la protezione civile abbiamo trovato una sistemazione per quattro famiglie, 15 persone in totale, tra cui alcuni bambini: alloggeranno in un hotel-bungalow, ubicato in un comune limitrofo, con costi agevolati a carico dei residenti». I vertici del Comune continuano a lavorare per individuare le somme necessarie per fare fronte ai lavori. Il tratto di via Palermo interessato al cedimento è di proprietà privata, ma sulle competenze del sottosuolo è in atto da tempo un confronto tra le parti in causa. Quel che è certo è che alcuni edifici non dovevano sorgere senza la preventiva messa in sicurezza delle cave.
 

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