Lago d'Averno, i pesci boccheggiano: tracce di idrogeno solforato nelle acque

La sostanza emessa dall'attività vulcanica sotto le specchio d'acqua

I cefali nel lago D'Averno
I cefali nel lago D'Averno
di Pasquale Guardascione
Sabato 11 Febbraio 2023, 10:22 - Ultimo agg. 15:08
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Un odore di zolfo da questa mattina si sente nella zona del lago d'Averno con branchi di pesci che boccheggiano a pelo d'acqua soprattutto nella zona nei pressi della grotta di Cocceio.

Il motivo sarebbe da ricercarsi dalla presenza nell'acqua dell'idrogeno solforato che deriva dall'attività vulcanica sottostante dello specchio acqueo.

Le acque del lago, infatti, presentano in alcuni punti una patina di colore giallognola, tipica dello zolfo. L'emissione di fumarole che complice anche il freddo gelido di questi ultimi giorni fa condensare in superficie più velocemente l'idrogeno sprigionando il forte odore appunto di zolfo.

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Ciò, inoltre, crea un ambiente anossico per i pesci, per lo più cefali di piccole e grande dimensioni, che da questa mattina, come detto, si stanno portando verso la riva e salgono a galla boccheggiando.

 

"Il fenomeno ha interessato anche negli anni scorsi il lago d'Averno sempre nei mesi tra novembre e febbraio", hanno spiegato alcuni residenti della zona.

Un movimento nelle acque che ha attirato anche stormi di gabbiani che volano a pelo d'acqua per cibarsi dei pesci che salgono a galla alla ricerca di ossigeno. 

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