Operaio morto schiacciato nel Napoletano: «Contenitori troppo carichi»

Le indagini sulla tragedia di Caivano

Operaio morto schiacciato nel Napoletano: «Contenitori troppo carichi»
di Marco Di Caterino
Sabato 14 Gennaio 2023, 08:37 - Ultimo agg. 17:01
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Una morte assurda, come lo sono tutte le disgrazie che avvengono sul luogo di lavoro. E il giorno dopo si va alla ricerca delle responsabilità. Cosa ha causato la morte di Antonio Golino, 22 anni, un pezzo di ragazzone, pieno di vita, rimasto schiacciato da una pila di pesanti contenitori di salumi affettati? I bancali sono crollati all'improvviso seppellendo il giovane sotto una catasta di recipienti colmi di prodotti stipati nel capannone frigo della «M&C», azienda leader nella confezione di affettati, nel consorzio Asi di Pascarola, frazione di Caivano. Un dramma al quale hanno assistito impotenti la mamma, Angela Bellopede, e il fratello di Antonio, Benito, che lavoravano per conto della «In Joint», azienda che cura per la «M&C» tutta la logistica.

Stando alle prime ricostruzioni degli inquirenti, le cause del crollo improvviso dei bancali sarebbero da circoscrivere a due punti. Il primo riguarda l'eccessivo carico dei contenitori; il secondo la rottura di alcune delle staffe che servono proprio a evitare che i bancali possano crollare.

Questi dispositivi sono tarati per sopportare un determinato peso, superato il quale, come viene ipotizzato nel caso della morte di Antonio Golino, le staffe sottoposte a un carico eccessivo, il doppio se non addirittura il triplo di quanto consentito, possono cedere determinando il crollo dei contenitori. Ed è questa la pista maggiormente seguita dagli inquirenti.

I carabinieri della compagnia di Caivano, diretta dal capitano Antonio Maria Cavallo, hanno accertato che negli istanti precedenti al crollo dei recipienti di plastica, nessun addetto aveva lavorato alla pila, che di fatto era completa. E il povero Antonio nemmeno si trovata nel posto sbagliato al momento sbagliato. La vittima era lì, nel capannone frigo dove vengono stoccate le confezioni pronte per essere spedite nelle catene di supermercati italiani, a svolgere il suo compito. Nessuna fatalità, dunque, perché, come l'inchiesta sta delineando ci sono delle precise responsabilità che la magistratura dovrà individuare e punire.

Per questo nei prossimi giorni, la Procura di Napoli Nord, diretta da Maria Antonietta Troncone, nominerà un perito incaricato di verificare lo stato delle staffe, il peso totale delle pile a loro agganciate, e altri particolari strutturali così da dare corpo al vero motivo del crollo dei contenitori che ha causato la orribile fine di Antonio Golino.

Al momento il sostituto titolare dell'inchiesta, che ha aperto un fascicolo per omicidio colposo contro ignoti, ha preso altro tempo per decidere la data dell'autopsia che potrebbe essere fissata per la metà della prossima settimana, quando con un quadro molto più chiaro disporrà i primi avvisi di garanzia. La assurda morte di Antonio Golino ha lasciato sgomenta e attonita l'intera comunità di Marcianise, che si è stretta intorno alla famiglia del giovane presso la cui abitazione si registra un incessante via vai di parenti, amici, semplici cittadini per testimoniare la loro vicinanza.

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