Giugliano, via Madonna del Pantano senz'acqua da mesi e i residenti protestano: «Ci laviamo dai parenti, salute a rischio»

Lungo la fascia costiera impossibile lavarsi, fare le pulizie e cucinare

Il filo di acqua che scorre dal rubinetto a Giugliano
Il filo di acqua che scorre dal rubinetto a Giugliano
di Maria Rosaria Ferrara
Domenica 13 Novembre 2022, 11:42 - Ultimo agg. 12:49
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«È una situazione diventata ormai insostenibile, poiché interessa un intero agglomerato abitativo che vede costantemente mortificati i diritti essenziali del vivere civile, a causa delle ripercussioni negative sul piano familiare, lavorativo ed emotivo che tutto ciò sta provocando da troppo tempo. Siamo costretti a chiedere assistenza ad amici e parenti per poter soddisfare le esigenze di igiene intima e personale, oltre che i quotidiani bisogni alimentari. Non ce la facciamo più». Sono esasperati i residenti di via Madonna del Pantano, sul litorale di Giugliano per la carenza idrica che negli ultimi tempi è divenuta assenza totale di acqua dalla condotta pubblica. Un problema atavico che si registra in fascia costiera da tempo ma che dalla scorsa estate è divenuto insostenibile.

A mettere nero su bianco il disagio, con una lettera inviata al Comune, sono alcuni residenti del Parco Nocera, nelle vicinanze della Base Nato di Lago Patria, che da giugno vivono una vera e propria odissea. Rubinetti a secco per oltre 20 abitazioni, serbatoi vuoti che non si riempiono più neppure di notte, impossibilità di svolgere pulizie o soddisfare le minime esigenze di igiene personale. Questo quanto denunciano gli abitanti della zona che spiegano di aver provveduto anche a far installare a proprie spese ulteriori serbatoi, sobbarcandosi i canoni per il conseguente consumo elettrico eccessivo. «Sacrificio personale, familiare ed economico, reso vano dall'ulteriore aggravarsi della situazione, tanto che allo stato attuale la zona rimane completamente priva di alimentazione idrica, ormai da maggio, mettendo così a grave rischio la salute», sottolineano.

Una situazione che sta portando addirittura alcuni residenti a trasferirsi altrove. Da mesi, infatti, le famiglie sono costrette a trovare soluzioni tampone come chiedere taniche d'acqua ad amici e parenti, riempire serbatoi tramite autobotti private e addirittura lasciare casa per qualche giorno, nella speranza di riempire le cisterne. 

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Questo disagio non è una novità per la fascia costiera giuglianese. Un problema che si ripresenta ogni anno, in particolare nella stagione estiva, quando il fabbisogno d'acqua è superiore. La causa di tutto ciò i residenti non la conoscono. Da accertamenti tecnici, che gli abitanti di Lago Patria hanno fatto fare a proprie spese, non è chiaro se ci siano allacci abusivi o manomissioni, da aggiungere alla carenza di infrastrutture che non reggono più il carico di tante abitazioni, parchi residenziali che ci sono ormai in tutta la fascia costiera giuglianese. Una zona cresciuta a dismisura rispetto ai servizi che non sono stati adeguati di pari passo.

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