Pomigliano, nella città di Di Maio alle elezioni insieme M5S e Pd (spaccato)

Il candidato sindaco sarà Marco Iasevoli

A maggio si vota a Pomigliano
A maggio si vota a Pomigliano
Venerdì 14 Aprile 2023, 13:01 - Ultimo agg. 19:54
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«Pomigliano d'Arco è una città giovane e dinamica, punto di riferimento dell'area metropolitana che non merita una politica che guardi al passato e che sia somma di interessi individuali». Così Marco Iasevoli, candidato a sindaco del Pd, Movimento 5 Stelle, Europa Verde, 'Per per le persone e la comunità', e Cittadinanza attiva, alle prossime amministrative a Pomigliano d'Arco. Pd e M5s, quindi, rinnovano - nella città dell'ex ministro degli Esteri, Luigi Di Maio - il 'laboratorio politico' creato a Pomigliano d'Arco due anni e mezzo fa, quando vinsero le elezioni amministrative con il candidato sindaco Gianluca Del Mastro, sfiduciato lo scorso febbraio con le dimissioni di 13 consiglieri comunali, tra i quali anche un esponente dei Dem.

Il Pd torna in campo ma spaccato in due, con il segretario cittadino Eduardo Riccio, ex vicesindaco dimissionario, che darà il proprio appoggio al candidato dell'unica altra coalizione attualmente in campo, il già sei volte sindaco Lello Russo. E se i pentastellati erano spariti dal Consiglio comunale dopo il passaggio dei suoi consiglieri con il partito di Di Maio, oggi sono stati i maggiori fautori della candidatura di Iasevoli, 43enne giornalista politico di Avvenire, ex responsabile diocesana in nazionale di Azione cattolica, e vicino a 'Per'. «La nostra è una coalizione di centrosinistra - ha aggiunto Iasevoli - che guarda alla centralità della persona e che mette al centro del programma la transazione e l'innovazione ecologica. Siamo il fronte che si oppone all'autonomia differenziata, mentre le forze politiche che vogliono dividere l'Italia sono tutte concentrate dall'altra parte del campo». Seppure dalla coalizione annunciano di voler rafforzare le intese, non saranno tra le liste di appoggio Sinistra italiana e Rinascita, che avevano partecipato ai tavoli di centrosinistra delle ultime settimane per fare un fronte unico.

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