Procida capitale della cultura, aziende cresciute del 45%. Il testimone passa a Bergamo e Brescia

Il ministro Sangiuliano: "Per l'isola un'occasione storica". Il testimone a Bergamo e Brescia

Il passaggio del testimone da Procida a Bergamo e Brescia
Il passaggio del testimone da Procida a Bergamo e Brescia
di Giovanni Chianelli
Mercoledì 18 Gennaio 2023, 19:11 - Ultimo agg. 19 Gennaio, 08:50
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Sulle note del nuovo brano di Giovanni Block “Mare” si celebra il passaggio del testimone tra capitali della cultura: da Procida a Bergamo e Brescia: dai limoni che fanno capolino sul palco del teatro di corte di Palazzo Reale, dove si tiene la cerimonia, ai porticati dei due centri lombardi, da "la cultura non isola" a una cartolina con la scritta "Gh’è da fà", c'è da fare. Sicuramente ci sarà da fare per eguagliare il successo mediatico ottenuto dall'isola nel 2022: al di là dei risultati prodotti e le criticità riscontrate è evidente che c'è un prima e un dopo Procida, nella storia delle capitali culturali italiane. 

Alla cerimonia sono presenti il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, il presidente della Campania Vincenzo De Luca, i sindaci delle nuove capitali, Giorgio Gori per Bergamo e Emilio Del Bono per Brescia, con Gaetano Manfredi come sindaco della Città metropolitana, accolti dalla statua "Man" di Amanda Parer, ideata per Procida, che occupa da sola gran parte del cortile dell'edificio storico.

L'apertura è del primo cittadino dell'isola, Dino Ambrosino: «Siamo stati protagonisti di un miracolo.

Due risultati su tutti: ora Procida è l’ambasciatrice delle bellezze del Mediterraneo, e insieme è metafora della forza dei piccoli comuni. Saluto le nuove capitali». Era proprio il 18 gennaio del 2021 quando ci fu la proclamazione, con l’ex ministro della Cultura Dario Franceschini che pronunciò “Procida” scatenando l’entusiasmo degli isolani. Due anni dopo il suo successore, Sangiuliano, gli rende merito: «L'idea di una capitale della cultura è straordinaria, complimenti a Franceschini. Un volano di promozione per molti posti d’Italia che è una superpotenza culturale». Ricorda che fu lui, da giornalista, a seguire per Rai 2 la diretta della proclamazione dell’isola di Arturo a capitale per un anno: «Fui molto contento, da napoletano, di essere io a fare quel servizio. Da ministro dico che è stata un’occasione storica, una leva per la produzione di lavoro e risorse economiche».

 

È il direttore artistico Agostino Riitano ad entrare nel merito: «Il fatturato medio delle imprese procidane era di 277mila fino a due anni fa; solo nel 2021, quando si seppe della vittoria, è arrivato a 386mila». Mentre nell’anno da capitale, spiega, le aziende legate ad arte, intrattenimento e trasporti hanno conosciuto una crescita del 45%. I risultati più forti arrivano dalla comunicazione, con 68 milioni di visualizzazioni per l'isola: «L’effetto capitale della cultura ha prodotto una vetrina mondiale, investendo 500mila euro si è realizzata una pubblicità che, conti alla mano, sarebbe costata 33 milioni di euro». 

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La parola passa a De Luca: «Una piccola isola con una storia di 3000 anni non poteva che dare grandi soddisfazioni. L’abbiamo identificata come leva per la promozione della Regione intera e i fatti ci hanno dato ragione. Eravamo preoccupati dal grande afflusso di persone, con la pandemia ancora in atto, abbiamo dimostrato una grande capacità di organizzazione. Siamo un Sud diverso» dice, rivolto ai sindaci lombardi. «Ora sta alle due future capitali essere il simbolo di un’Italia unita».

Prima della fine della cerimonia intervengono Gori e Del Bono. Per il primo cittadino di Bergamo «la scelta di invitarci è stata affettuosa. Noi siamo solo all’inizio, speriamo di far bene come Procida». Ricorda che la designazione delle due città è frutto di una risposta al fatto che sono state il simbolo della lotta alla pandemia, poi Del Bono sottolinea il messaggio che è il fil rouge del 2023: «La cultura come cura. Durante il lockdown la lettura, i film e la musica sono stati fondamentali e hanno curato le persone. Ma la cura è anche l’abnegazione con cui i nostri medici hanno lottato». Sul palco salgono i volontari dei tre comuni, in rosa i procidani e in bianco bresciani e bergamaschi. Si danno la mano mentre Block canta “Libertà è partecipazione” di un grande lombardo, Giorgio Gaber.

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